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PITTORI: Bartolomé Esteban Murillo

Agostino medita nel suo studio

Agostino medita nel suo studio

 

 

BARTOLOME' ESTEBAN MURILLO

1650-1670

Montauban, Museo Ingres

 

Agostino medita nel suo studio

 

 

 

Questa scena trattata da Murillo è stata ripresa più volte da diversi artisti, che hanno rappresentato il santo nel suo studiolo seduto in atto di scrivere o in meditazione. La scena è talora il complemento o l'ambientazione preferita per le rappresentazioni tradizionali di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa, dato che una sua caratteristica preponderante è proprio quella di avere scritto un gran numero di opere a servizio e difesa della ortodossia cattolica. Il quadro di Murillo ha le dimensioni di 103 x 82 cm e raffigura un Agostino giovane, dal volto pensoso, capace di interrogare il devoto con due occhi penetranti. L'espressione delle mani, una che regge distrattamente il capo, e l'altra che si apre a indicare al fedele un suo pensiero, induce nell'osservatore una complicità quasi familiare con il santo. Agostino indossa il saio nero dei monaci ed è dinamicamente allungato e quasi sdraiato sul tavolo dove ingenuamente sono stati deposti due tomi uno sopra l'altro.

 

 

Bartolomé Esteban Murillo

Murillo è nato a Siviglia nel 1617. Rimasto orfano all'età di dieci anni, era il minore di quattordici fratelli. Venne adottato dalla famiglia di sua zia, sposata con un facoltoso medico che lo introdusse nella bottega di Juan del Castillo (1584-1640). Esteban lavorò con Juan Castillo per una decina d'anni e nella sua bottega ebbe modo di conoscere la pittura fiamminga, uno stile che a quei tempi era di moda, soprattutto a Siviglia grazie ai suoi commerci con il Nord Europa. Quando nel 1639 Castillo lasciò la città, Esteban preferì rimanere dipingendo per conto suo. Fra il 1641 e il 1644 Murilo si trasferisce a Madrid per studiare le opere di Rubens, Van Dyck, Tiziano e Correggio. Fra il 1645 ed il 1646 riceve una commissione per dipingere undici tele con scene della vita di santi francescani. Nelle tavole francescane Murillo inserisce molte scene di genere, che in seguito divennero il soggetto dei suoi lavori. I suoi bambini, così come le sue Madonne presto diventarono popolari in Spagna e nel resto d'Europa. Ormai  famoso, Murillo interviene attivamente nella vita sociale della sua città e nel 1660 fonda l'Accademia di Belle Arti di Siviglia.

Nel 1662 il pittore viene ammesso a diverse organizzazioni religiose di Siviglia e viene richiesto per eseguire i ritratti delle persone importanti della città. Rimasto vedovo con cinque figli, il più grande dei quali ha solo 14 anni e il più piccolo è in fasce, Murillo si ritira con la famiglia in un convento di padri cappuccini. Dal 1665 al 1682 Murillo dipinse molte delle sue opere religiose principali, come quella di Santa Maria la Blanca (1665), l'Ospedale di Carità (1670-1674), dei Cappuccini (1676), dei Sacerdoti Venerabili (1678 ), degli Agostiniani (1680), e, infine, dei Cappuccini di Cadice. Lo Sposalizio mistico di Santa Caterina d'Alessandria restò un'opera incompiuta, perchè, durante la sua lavorazione, il pittore cadde da un'impalcatura. Riportato a Siviglia in condizioni critiche morì rapidamente nel 1682, lasciando molti allievi e seguaci. Le sue opere hanno influenzato la successiva pittura spagnolo ed hanno anticipato la pittura Rococò europea del XVIII secolo.