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Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
GIULIO ORLANDINI
1612-1620
Parma, chiesa SS. Annunziata
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Questo affresco si trova sul pilastro vicino all'ingresso della chiesa della Santissima Annunziata a Parma e raffigura sant'Agostino nel suo studio. Un altro affresco gemello raffigura invece l'evangelista San Marco: entrambi i due affreschi vengono attribuiti a Giulio Orlandini, un pittore parmense che operò soprattutto nel primo Seicento.
Agostino è qui ritratto nelle sue vesti episcopali con nella mano sinistra il bastone pastorale, in testa la mitra e nella mano destra un libro aperto che sta leggendo. Il volto del santo, abbellito da una folta barba grigiastra, denota una persona matura, se non anziana intenta a esaltare la conoscenza che viene trasmessa ed affermata attraverso i libri. Alle sue spalle un giovane angioletto seminudo a sua volta tiene fra le mani un libro che sta leggendo.
L'intero episodio viene narrato all'interno di una camera che costituisce lo studio del santo.
La chiesa dell'Annunziata fu eretta a partire dal 1566 dal Capo Mastro Gian Domenico Campanini (+1612) su disegno dell'Architetto parmigiano Gian Battista Fornovo (1532 ca. - 1585). L'originale chiesa conventuale della Santissima Annunziata, detta popolarmente Basilica del Paradiso, sorgeva in posizione extra moenia, a sud della città di Parma: l'edificio venne fatto abbattere da Pier Luigi Farnese nel 1546 per far posto a delle strutture militari. L'intera opera rivela un particolare interesse architettonico.
L'esterno è dinamicamente movimentato in quanto l'ingresso, collocato sull'asse minore, è preceduto da un altissimo porticato a tre ordini. Questo a loro volta continuano tutto intorno all'edificio. Le cappelle radiali imprimono alla massa della chiesa una impressionante accelerazione centrifuga, cui fa da contrappunto la concavità delle pareti.
La figura interna del tempio corrisponde a un ellisse composto da due mezzi cerchi e da due rette. L'interno rivela sobrietà e semplicità, esaltate dalla riposante luminosità offerta dalle 49 finestre. Architettonicamente l'interno non corrisponde al movimento esterno delle masse e rivela uno stile decisamente manieristico. Colossali lesene corinzie su cui si innestano i costoloni della volta ritmano lo sviluppo longitudinale della navata. Fra queste lesene si aprono dieci cappelle laterali, cinque per parte tra l'ingresso e l'altare maggiore.
Giulio Orlandini
Questo pittore italiano lo troviamo attivo dall'inizio del XVII secolo soprattutto nella sua nativa città di Parma. Ha lavorato assieme a Fortunato Gatti e Giovanni Maria Conti. Troviamo sue opere nel presbiterio della chiesa di Santa Maria del Quartiere a Parma.