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PITTORI: Perrin Francesco

Agostino offre il suo cuore al Bambino

Agostino offre il suo cuore al Bambino

 

 

PERRIN FRANCESCO

1634

Saint-Denis, Museo d'Arte e di Storia Paul Eluard

 

Agostino offre il suo cuore a Gesù Bambino

 

 

 

L'opera di Perrin è conservata nel Museo d'Arte e di storia di san Denis, ubicato nella medesima storica città di Saint-Denis nella periferia nord di Parigi.

Il museo, istituito nel 1982, occupa gli ambienti di in un antico chiostro dell'ordine dei Carmelitani  eretto poco lontano dalla Basilica di Saint-Denis. Il museo ospita mostre sulla storia dei Carmelitani, sulla Comune di Parigi e sul poeta surrealista Paul Éluard.

Fondato nel 1625, il monastero carmelitano fu costruito sotto la supervisione di sette monache di Amiens che inizialmente si stabilirono nel padiglione situato all'angolo del cortile d'ingresso del museo. La prima pietra della originaria chiesa fu collocata nel 1628 dalla regina Maria de' Medici. Nel 1770, in un periodo in cui il Carmelo versava in una grave crisi finanziaria, Madame Louise de France, settima figlia di Luigi XV, entrò nel monastero e lo salvò dal sequestro. Il re si recherà molte volte al Carmelo di Saint-Denis per far visita alla figlia, che con l'aiuto paterno, vi intraprese numerose opere.

Fondato nel 1899 e inaugurato nel 1901, il museo di Saint-Denis è stato inizialmente allestito nell'antico Hôtel-Dieu della città. Nel 1972, il comune di Saint-Denis acquistò il Carmelo e ne iniziò subito il restauro per ospitare il museo d'arte e di storia.

L'opera di Perrin ha per soggetto l'incontro di Agostino con la Vergine e il Bambino a cui offre il suo cuore fiammante, simbolo del suo amore. Il santo è inginocchiato e indossa i paramenti episcopali. la sua mitra tuttavia è tenuta fra le mani da un angioletto che giocherella ai suoi piedi. Un altro angelo, che siede al suo fianco regge un grosso libro chiuso. Agostino offre devotamente il suo cuore con un'espressione del viso particolarmente rapita di fronte al Bambino dal volto radioso che generosamente accoglie il dono. La Vergine osserva compiaciuta la scena con dolcezza d'animo. Sullo sfondo due angeli parlano amichevolmente fra di loro. Uno di essi regge con la mano sinistra il robusto bastone pastorale di Agostino.

Un'ampia finestra rompe la possanza dell'architettura della stanza e genera un fascio di luce che illumina l'intera scena.

 

 

Perrin Francesco

François Perrier nacque a Pontarlier, nella Franca Contea, nel 1594. Aveva un fratello, Guillaume Perrier, anch'egli pittore. Apprese l'arte del disegno dal padre orafo e partì per Lione intorno al 1620 dove frequentò la bottega di Horace Le Blanc. Nel 1624 si trasferì a Roma, per entrare nello studio del pittore Giovanni Lanfranco. Ritornato in Francia, nel 1629 lavorò alla decorazione della Certosa a Lione sotto la direzione di Horace Le Blanc e Jacques Sarazin. Nel coro della chiesa rimane un suo dipinto che raffigura sant'Antelmo che resuscita un morto.Nel 1630 si trasferì a Parigi dove conobbe Simon Vouet con cui lavorò a numerosi progetti tra cui quello del castello di Chilly, dove dipinse il soffitto della cappella con un'apoteosi di Sant'Antonio. Prese con sè alcuni studenti, tra cui Charles Le Brun e Charles-Alphonse Dufresnoy. Alla fine del 1634 o all'inizio del 1635 ritornò a Roma, dove rimase per dieci anni lavorando per le famiglie Spada, d'Este, Peretti con le decorazioni dei soffitti della galleria del palazzo Peretti-Almagia sul Corso e i palazzi Sacchetti e Giustiniani. Nel 1638 pubblicò una raccolta di cento tavole all'acquaforte (Segmenta Nobilium Signorum et Statuarum) raffiguranti le statue di Roma, poi nel 1645 produsse la raccolta Icones et segmenta ... quae Romae adhuc extant, formata da 55 tavole che riproducevano bassorilievi romani.

Queste due raccolte di incisioni, che rappresentano le sculture antiche che si potevano vedere a Roma all'inizio del XVII secolo nei palazzi e tra i collezionisti, sono di fondamentale importanza per la storia dell'arte greco-romana e servirono come repertori di modelli classici per diverse generazioni di artisti europei. Le sue stampe sono firmate “Franciscus Perrier Burg. (o Burgund.)”, cioè Burgundus, il borgognone. Entro la fine del 1645 o l'inizio del 1646 tornò a Parigi, ricevendo numerosi ordini per altari. Si sposò nel 1648, ebbe un figlio, e nello stesso anno partecipò alla fondazione della Reale Accademia di Pittura e Scultura, di cui fu uno dei dodici membri. Morì improvvisamente nel novembre 1649 all'età di 55 anni.