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PITTORI: Francesco Petrucci

Madonna col Baldacchino e Sant'Agostino

Madonna col Baldacchino e sant'Agostino

 

 

FRANCESCO PETRUCCI

1690-1700

Firenze, Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi

 

Madonna col Baldacchino e Sant'Agostino

 

 

 

Fra Antonio Lorenzini è lo stampatore di questa immagine che venne disegnata da Francesco Petrucci (1660-1719), che ha eseguito a distanza di quasi due secoli, una copia della famosa opera di Raffaello "La Madonna col Baldacchino e Sant'Agostino" realizzata verso il 1507-1508. Una copia della stampa si trova attualmente a Firenze, nel Gabinetto Disegni e Stampe degli Uffizi.

La tela fu incominciata da Raffaello intorno al 1507 e oggi è conservata a Palazzo Pitti a Firenze. La struttura della scena è vibrante e armoniosa nello stesso tempo: la Madonna con il Bambino è seduta in trono sotto un baldacchino, mentre in alto volteggiano due angeli. Ai suoi piedi da un lato e l'altro osservano la scena quattro santi e due piccoli putti. Agostino è in piedi a destra con in mano un libro mentre con la destra indica all'osservatore il trono con la Vergine e il Bambino. Il santo è raffigurato con la mitra in testa, ma il vestito è il saio nero dei monaci agostiniani.

Il 20 luglio 1506 il ricco mercante Rinieri di Bernardo Dei, che aveva da poco visto la realizzazione del lussuoso palazzo di famiglia (oggi Palazzo Guadagni) in piazza Santo Spirito, lasciava l'incarico ai suoi eredi di dotare la sua cappella in Santo Spirito degli arredi necessari, fra cui una vetrata e una pala d'altare. Morto Rinieri il 30 settembre, è molto probabile che sia stato il suo unico figlio maschio, Piero, a commissionare la pala a Raffaello. Infatti, nella composizione, alla destra della Vergine, cioè nella posizione più importante, si trovano San Bernardo dedicatario della cappella, nonché nonno di Piero, e San Pietro, omonimo del committente. Ma Raffaello alla fine del 1508 partì per Roma e lasciò incompiuta l'opera. Dopo la morte di Raffaello, Baldassarre Turini, datario pontificio ed esecutore testamentario di Raffaello, fece collocare la pala nella sua cappella della cattedrale di Pescia terminata nel 1540. Da lì fu prelevata nel 1697 da Ferdinando de' Medici che la portò a Palazzo Pitti.