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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Scultore di PipriacPITTORI: Scultore di Pipriac
Santa Monica
SCULTORE DI PIPRIAC
1640-1670
Pipriac, chiesa dei santi Luczot e Nicola
Santa Monica
Questa statua di santa Monica benedicente si trova conservata nella chiesa dei santi Luczot e Nicolas a Pipriac un paese della Bretagna. L'opera risale al Seicento e mostra una giovane Monica vestita con semplicità che porta un velo in testa. Ai piedi della statua sul basamento si legge ancora S. Monique. Questa chiesa nell'Ottocento, secondo una antica tradizione locale, ha sostituito un precedente edificio sacro cinquecentesco dedicato a sant'Amand. Tuttavia non si hanno testimonianze di questa primitiva chiesa o cappella. In realtà il Pouillé ms. de Saint-Malo (1739-1767) menziona già i santi titolari attuali. Di questo "saint Lusure et saint Nicolas patrons de Pipriac" non si hanno menzioni speciali: potrebbe trattarsi di un san Luxoire martire o di san Lusor, venerato a Bourges.
La campana di questa chiesa fu realizzato da T. Bourde] e Q. Benoist nel 1537 e si trovava nel mezzo della chiesa. Nel 1629 i signori di Bossac e Châtel avevano ancora le loro insegne gentilizie sulle vetrate della chiesa.
La nuova costruzione durò a lungo (1866-1890) per sopravvenute difficoltà finanziarie ed è opera degli architetti Charles Langlois e Arthur Regnault. Le campane furono installate nel 1877, l'altare maggiore completato nel 1892 e l'organo posizionato nel 1895.
La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.
Riposi dunque in pace con l'uomo di cui fu sposa, il solo di cui lo fu, e che servì portandoti il suo frutto con pazienza, per guadagnare anche lui a te. E tu ispira, mio Signore e Dio mio, ispira tu i tuoi servi e miei fratelli, i tuoi figli e padroni miei, che io servo col cuore e la voce e la penna: e ogni volta che leggeranno queste pagine si ricorderanno davanti al tuo altare di Monica, tua ancella, con Patrizio che fu un tempo suo sposo. Attraverso la loro carne mi hai fatto entrare in questa vita - come, non so. Con devozione si ricorderanno di loro: genitori miei in questa luce provvisoria, e miei fratelli in te che ci sei Padre e nella madre cattolica, e miei concittadini nella Gerusalemme eterna, a cui sospira il tuo popolo lungo tutto il suo cammino dall'inizio al ritorno. Così sia meglio appagato in virtù di queste confessioni il suo estremo desiderio: lo sia nella preghiera di molti, piuttosto che nella mia soltanto.
AGOSTINO, Confessioni, 9, 37