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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Poccetti BernardinoPITTORI: Poccetti Bernardino
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
POCCETTI BERNARDINO
1602
Firenze, chiesa di S. Spirito
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Questo affresco che raffigura sant'Agostino si trova nella agostiniana chiesa di santo Spirito a Firenze. Il pittore Poccetti lo ha immaginato rispettando l'abituale iconografia del santo che lo vede in abito vescovili con i relativi attributi mentre reca in mano un libro. Intorno a lui si muovono alcuni angioletti. Sopra gli indumenti vescovili si nota ben evidente una parte della cocolla dei monaci agostiniani, che hanno sempre desiderato ribadire la loro appartenenza al movimento monacale creato in Africa da Agostino.
Bernardino Poccetti o Barbatelli (1548-1612) nacque a Firenze in San Frediano da Bartolomeo, un vasaio nativo di San Mariano di Valdelsa. Compì il suo apprendistato nella bottega di Michele Tosini, iscrivendosi nel 1570 nell'Accademia del Disegno. Da quest'anno fino a circa il 1580 l'artista si specializzò nella pittura di facciate, attività da cui gli derivarono i soprannomi di Bernardino delle Facciate, di Bernardino delle Grottesche e di Bernardino delle Muse.
Ebbe contatti con Bernardo Buontalenti, decorando facciate progettate dall'architetto fiorentino, che Bernardino considerò sempre suo maestro. Intorno al 1579 si recò a Roma ricavandone un grande beneficio artistico. Non si occupò più di decorazioni ma iniziò a competere con i maggiori pittori fiorentini del tempo. A questo periodo risalgono affreschi eseguiti nel 1582 nel convento di Santa Maria Annunziata a Montedomini e una collaborazione alla decorazione del Chiostro grande di Santa Maria Novella. Lavorò a Palazzo Capponi-Vettori tra il 1583 e il 1586, dipingendo i personaggi illustri della famiglia di Ludovico Capponi. Del 1589 è l'affresco raffigurante il Miracolo della Neve nella cappella Canigiani di Santa Felicita dove raggiunge la maturità artistica, insieme con la tavola dell'Andata al Calvario e l'Ultima Cena di Casa Vasari.
Nell'ultimo decennio del Cinquecento lavora per i certosini, realizzando le decorazioni nelle Certose di Firenze, Siena e Pisa. In quella di Firenze eseguì, dal 1591 al 1593, gli affreschi con le Scene della vita di san Bruno e dal 1597 ne decorò il soffitto della Cappella delle Reliquie. La decorazione della Cappella del Giglio nella chiesa fiorentina di Santa Maria Maddalena de' Pazzi è il capolavoro del pittore. Verso la fine del secolo realizzò le decorazioni per la cappella della Madonna del Soccorso e i quella di Sant'Ignazio alla Santissima Annunziata; l'affresco con La Vergine, Maddalena e San Giovanni nella chiesa di Santa Monaca; la tela del Miracolo di Sant'Andrea Corsini, la tavola dell'Annunciazione e l'affresco del Sacrificio di Sant'Elia nella chiesa del Carmine. Affresca nel 1601 nove lunette nel chiostro della Sagrestia nella chiesa di Santa Maria degli Angeli, quelle della Santissima Annunziata di Pistoia e di San Marco a Firenze del 1602. Fra le ultime opere del Poccetti si ricordano gli affreschi nella loggia dell'ospedale degli Innocenti e la decorazione della cupola della chiesa di Santa Apollonia, che risente l'influsso della pittura di Federico Barocci.