Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Maestro spagnolo

PITTORI: Maestro spagnolo

Sant'Agostino e la Madonna della cintura

Sant'Agostino e la Madonna della cintura

 

 

MAESTRO SPAGNOLO

1600-1650

Madrid, Museo del Prado

 

Sant'Agostino e la Madonna della cintura

 

 

 

Non è noto l'autore di questo disegno acquerellato con tinta marrone, completato con penna e gesso. Il foglio misura 275 millimetri x 162 millimetri dipinto su carta ed è attualmente conservato presso il Museo del Prado a Madrid. La scena raffigurata da questo anonimo artista di scuola spagnola seicentesca è un episodio diffuso nella iconografia agostiniana e si riferisce alla consegna della Cintura che la vergine fece a S. Agostino. Il dipinto proviene dalla originaria collocazione nella antica Collezione reale.

Il bozzetto mostra la Vergine in trono con il Bambino in braccio che offre la cintura a sant'Agostino che è inginocchiato sulla sinistra vestito come un monaco agostiniano. Ai suoi piedi il santo ha deposto la mitra della sua dignità episcopale e i libri che esprimono la sua eccezionale produzione letteraria a difesa della ortodossia cattolica.

 

La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, memoria di sant'Agostino. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e penitenziale. La veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla. Fra i primi ci fu sant'Agostino e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell'ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da sant'Agostino. La cintura nel mondo romano ed in questo contesto in particolare, aveva un valore simbolico ed indicava un legame (non a caso giocava un ruolo importante nel matrimonio dell'età classica), in un rapporto certamente di livello impari, di sottomissione che comportava una protezione, espressa da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. Nella coroncina da recitarsi ogni giorno da parte dei "cinturati" questo accessorio viene interpretato come l'umanità di Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per le Sue creature. Portare la cintura equivale ad avere di fronte a sé il volto del Redentore e deve aiutare a tenere un comportamento aderente al Vangelo, secondo la volontà del Signore. Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra santa Monica e sant'Agostino in atto di donare la propria cintura: la Madonna appare con il Bambino in braccio, elemento che manca nel racconto tradizionale e non indossa affatto un abito scuro ma è raffigurata quasi sempre con la veste rosa e azzurra: il colore penitenziale rimane solo per la cintura che offre ai fedeli anche perché il nero o il marrone sono due colori capaci di evidenziare il particolare all'interno della composizione pittorica. L'iconografia della Madonna della Cintura è simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario e la stessa Cintura si può confondere con quello strumento di preghiera: come nel caso della Madonna di Pompei, anche la Vergine della Cintura viene sovente raffigurata fra due santi uno di sesso maschile e l'altro femminile.