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PITTORI: Maestro di Puebla

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI PUEBLA

1690-1695

Puebla, Museo di Arte Religiosa nell'ex convento di S. Monica

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Il quadro raffigura sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa. Il santo con la mano sinistra tiene un sottile ed elegante bastone pastorale, mentre con la mano sinistra regge la mitra deposta sopra un libro. Sul petto si nota una decorazione con l'immagine di un cuore fiammante. Il volto del santo aspetto ancora discretamente giovanile, con una folta e lunga barba che gli scende fino sul petto. Il capo è circondato da una aureola trasparente. Lo sguardo di Agostino è fisso verso un punto oltre la raffigurazione pittorica e acuisce il senso di ricerca e di mistero che emana dalla sua espressione.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6

 

 

Il museo di arte religiosa era un convento femminile agostiniano dedicato a santa Monica che rimase clandestino fino al 1934, quando fu scoperto per una denuncia al governo di Plutarco Elías Calles, che aveva ordinato la soppressione delle istituzioni religiose. Nel 1935 la struttura fu trasformata in museo, dove furono raccolti collezioni di dipinti e sculture religiose provenienti da altri conventi della città di Puebla.

Strutturato su due livelli, parte dell'edificio fu costruito tra il XIX e il XX secolo, venendo adibito a casa con le caratteristiche tipologiche e formali dell'architettura eclettica del momento.

Dal piano terra si può accedere al patio delle professe del XVIII secolo, con pareti in mattoni, piastrelle, portici, giardino e scala monumentale e chiostro.