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PITTORI: Maestro di Puebla

Agostino fra il sangue di Cristo e il latte della Vergine

Agostino fra il sangue di Cristo e il latte della Vergine

 

 

MAESTRO DI PUEBLA

1602-1610

Puebla de los Angeles, ex Convento di sant'Agostino

 

Santa Monica

 

 

 

La raffigurazione di santa Monica si trova in una nicchia della chiesa dell'ex Convento di sant'Agostino a Puebla de los Angeles in Messico. Il titolo originario della chiesa è Chiesa dell'Incarnazione della Madonna o Santa María de Gracia e fu dettato dalla presenza dei monaci eremitani di Sant'Agostino. La sua costruzione iniziò nel 1555, tuttavia, data l'ampiezza del progetto, si riuscì ad aprirla al culto solo nel 1612, quando era ancora incompiuta. Sono presenti numerose testimonianze anche artistiche dell'Ordine agostiniano, fra cui nicchie con sculture di santi notevoli dell'Ordine. Fra questi ultimi ricordiamo, tra gli altri, san Nicola da Tolentino, san Guglielmo da Tolosa e san Juan de Sahún. La struttura della chiesa è ben proporzionato, con cappelle laterali e la navata centrale molto alta. L'intero complesso è stato gravemente danneggiato dalla presenza militare nel 1863, quando ha perso il suo arredamento barocco. L'edificio è stato ulteriormente colpito e danneggiato dai terremoti del 1874 e 1999.

Monica, come frequentemente accade nelle committenze artistiche agostiniane, viene raffigurata come monaca, in quanto si riteneva che avesse professato la regola agostiniana. In realtà Monica morì ad Ostia prima del ritorno in Africa di Agostino e quindi ben prima della formulazione della regola agostiniana di vita comune.

La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.