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PITTORI: Scuola di Cuzco

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

SCUOLA DI CUZCO

1680-1700

Pujyura, chiesa di San Salvatore

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa raffigurazione piuttosto malandata di Agostino vescovo e Dottore della Chiesa è opera di un anonimo artista della Scuola pittorica di Cuzco. L'opera risale alla fine del Seicento o inizi del Settecento. Si tratta di una pittura a olio su tela incollata su una superficie di gesso. L'ovale è collocato sul frontale dell'altare della chiesa di San Salvador a Pujyura, nel distretto di Cusco in Perú.

La scena raffigura al centro Agostino che sembra dialogare con un bambino in basso a destra. Di questi si intravedono le piccole mani e l'avambraccio. Poco sopra si muovono le mani di Agostino, che sembrano accompagnare il gesticolare del bambino. Sul tavolo o scrivania è disposto un libro aperto, che sembra essere l'oggetto delle discussioni fra i due. Probabilmente la scena, oggi abbondantemente corrotta, riproduce una scena assai comune e diffusa da numerose stampe, in cui Agostino, nel suo studio e seduto davanti alla scrivania, segue le indicazioni di un fanciullo.

 

 

La chiesa coloniale di San Salvador ha una architettura semplice, ma al suo interno conserva preziose tele che raffigurano la città di Cusco di Manco Inca e la sua famiglia, dove appare il probabile emblema Inca menzionato dal Cronista Guaman Poma de Ayala. Una tela raffigura la Discesa della Vergine Asunta nel Suntur Wasi. Queste opere d'arte furono probabilmente dipinte nel Seicento e vi compaiono diversi altri personaggi indigeni dell'epoca. La festa del patrono San Salvador viene celebrata il 6 agosto con la messa in scena della lotta tra gli Incas e gli spagnoli.

Molte delle diverse tele indigene presenti sono deteriorate. Una di queste raffigura il mistero dell'Immacolata con una lucertola che pende dall'albero biblico e che divora due bambini ai lati di san Gioacchino e sant'Anna, con in alto la Santissima Trinità. Nei pilastri dell'ex arco sono stati scoperti alti rilievi in ​​pietra. Nei quadrati superiori sono scolpiti gli strumenti della passione: il martello, la scala, i dadi, il sacchetto di monete di Giuda, il gallo che annuncia il tradimento di Pietro. Le opere più notevoli sono i rilievi degli ultimi dipinti: in quello a destra troviamo una simbologia che rappresenta la lotta contro la morte che ricorda immediatamente alcuni huacos di Mochica. Il demone è un mostro dagli arti con artigli, proprio come gli esempi della cultura Chimu. Nel quarto anteriore troviamo l'inferno, espresso come un mostro a forma di cane che apre l'enorme bocca frastagliata.