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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Pittore bergamascoPITTORI: Pittore bergamasco
Sant'Agostino tra San Carlo Borromeo e San Rocco
PITTORE BERGAMASCO
1690-1710
Roncobello, chiesa dei Santi Pietro e Paolo
Sant'Agostino tra San Carlo Borromeo e San Rocco
La tela, di ignoto autore, scaturisce dall'ambiente artistico della scuola bergamasca di pittura del secolo XVII-XVIII e si trova all'altare di Sant'Antonio abate nella chiesa parrocchiale di Roncobello. Soggetto del quadro è sant'Agostino che siede in trono tra San Carlo Borromeo e San Rocco.
La tela, realizzata con tecnica a olio, misura cm 198x137. Agostino siede solennemente in trono impugnando il bastone pastorale. Sulla testa il santo porta la mitra e una folta barba nera gli copre completamente il viso, i cui occhi indagano con curiosità lo spettatore. Alla sua destra il pittore ha raffigurato l'arcivescovo cardinale di Milano san Carlo Borromeo che con molta naturalezza offre una benedizione all'osservatore. Sulla destra si nota la figura di san Rocco che mostra una gamba piagata con la presenza, ai suoi piedi, dell'immancabile cane che a Piacenza gli permise di sopravvivere in condizioni molte precarie.
Alla base del trono si nota un angioletto che tiene fra le mani una fiamma che arde, simbolo di Agostino e sinonimo del suo amore che arde e si consuma nella ricerca di Dio.
L'immagine di Agostino compare nella iconografia associata a molteplici figure di santi. Fra questi troviamo san Carlo Borromeo. Costui nel XVII secolo fu un esemplare interprete della nuova spiritualità dettata dalla Controriforma tridentina nella sua diocesi di Milano, divenendo un caposaldo nella rinascita delle fede cattolica. Morì il 3 novembre 1584 a Milano lasciando il suo patrimonio ai poveri. Fu proclamato beato nel 1602 e fu canonizzato il 1 novembre del 1610; la ricorrenza cade il giorno dopo la sua morte, il 4 novembre.
Meno frequente è la raffigurazione di san Rocco, patrono contro le pestilenze.
La Chiesa parrocchiale di Roncobello è dedicata a Santa Maria Assunta e altresì ai Santi apostoli Pietro, Paolo e Giacomo. Un tempo l'edificio era un antico convento di frati Certosini, successivamente venne edificata questa chiesa sulle rovine di una precedente.