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PITTORI: Philipp Sadeler

Agostino cardioforo al

Agostino cardioforo

 

 

SADELER PHILIPP

1624-1630

Nurenberg, Museo Nazionale Tedesco

 

Agostino cardioforo

 

 

 

La piccola stampa si trova a Norimberga, al Germanisches Nationalmuseum, Graphische Sammlung, nella Collezione grafica Inv. HB 2417 n. capsula 1235a.

La stampa proviene da Monaco di Baviera e fu realizzata da Philipp Sadeler, incisore, stampatore ed editore, attivo a Monaco di Baviera in un periodo che va dal 1624 al 1630. L'autore ha firmato la sua opera e ha definito con chiarezza il santo raffigurato: S. Augustinus. Il santo, vestito da vescovo, porta in testa la mitra tutta circondata dai raggi del nimbo di santità. Con la mano sinistra regge un enorme bastone pastorale, quasi sproporzionato rispetto alla sua figura: con la mano destra porta nel palmo della mano un cuore fiammante trafitto da due frecce.

E' la tipica simbologia seicentesca che troviamo nella iconografia agostiniana, che si rifà ad alcuni passi delle Confessioni.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3