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PITTORI: Maestro di Sanfré

La Vergine appare a san Nicola da Tolentino in presenza di sant'Agostino

La Vergine appare a san Nicola da Tolentino ammalato in presenza di sant'Agostino

 

 

MAESTRO DI SANFRE'

1690-1700

Sanfré, chiesa di sant'Agostino

 

La Vergine appare a san Nicola da Tolentino ammalato in presenza di sant'Agostino

 

 

 

San Nicola viene presentato sul letto, ammalato, mentre riceve del pane dalla Vergine Maria. Il quadro che appartiene alla Confraternita dei Battuti Bianchi a fianco di San Nicola presenta sant'Agostino a cui è consacrata la Chiesa.

San Nicola, al secolo Nicola di Compagnone è nato a S. Angelo in Pontano ed è vissuto per 30 anni a Tolentino. Era un frate dell'Ordine di sant'Agostino ed è stato canonizzato nel 1446. Nel 1269 fu consacrato sacerdote e predicò soprattutto a Tolentino, dove fu trasferito verso il 1275. Lì rimase fino alla sua morte nel 1305.

Nel quadro è raffigurata l'apparizione della Madonna a san Nicola in una occasione che viene narrata dal suo primo biografo. Nel 1303 la Madonna apparve a san Nicola da Tolentino quando giaceva ammalato colpito da una grave malattia. Secondo i racconti agiografici questo è quanto la Madonna avrebbe detto al Santo: «Io sono la Madre del tuo Salvatore, che hai invocato in tuo soccorso, con Agostino che pure vedi accanto a me. Ecco che siamo venuti per darti questo salutare rimedio: bagnalo nell'acqua, mangialo e guarirai».

La Madonna gli avrebbe dunque consegnato del pane o meglio, dopo il sogno, Nicola mandò un fratello laico a prendere una forma di pane fresco da una certa monna Verdiana, e invocata l'intercessione di Maria prima di assaporarlo, poté eseguire l'indicazione della Vergine. Avuto il pane, lo bagnò nell'acqua, ne mangiò e fu subito guarito. A seguito di quella esperienza lo stesso Nicola promosse l'usanza dei panini benedetti, mangiati anche dalle partorienti per propiziare salute ai nascituri e lenire le doglie del parto. La Chiesa ha approvato l'istituzione e l'uso dei panini, prescrivendo un rito speciale per la loro benedizione riservato tuttavia al solo all'Ordine agostiniano. Questo avvenimento, rappresentato anche in varie altre pitture e affreschi, trova qui una nuova ingenua raffigurazione: l'ignoto artista si è certamente ispirato agli scritti che ricordano la malattia e la guarigione del santo. Il tema di questa pittura non va confuso con l'episodio della morte di cui abbiamo una descrizione puntuale anche da Giovan Battista Visca nel suo libro "La Madonna nella pittura del Roero": San Nicola ormai gravemente ammalato si fece collocare di fronte al letto l'immagine della Madonna dinanzi alla quale era solito pregare. Per tre giorni supplicò con tanta insistenza e fiducia la Madre celeste che il 5 settembre Essa gli apparve e gli disse che sarebbe morto tre giorni dopo la festa della sua natività. Così avvenne infatti il 10 di settembre, tre giorni dopo la festa della Vergine Maria l'8 Settembre san Nicola moriva. La presenza nel dipinto di san Giuseppe col bastone fiorito starebbe ad indicare la morte in pace del Santo che avrebbe sussurrato, a chi gli era accanto e che gli domandava perché era sorridente, la seguente frase: "Perché il mio Dio e Signore mio Gesù Cristo, accompagnato dalla sua Santa Madre e dal mio Santo Padre Agostino, mi sta dicendo: Orsù servo buono e fedele, entra nel godimento del tuo Signore".

L'opera è conservata nella chiesa di S. Agostino a Sanfré. Questa chiesa è anche la sede della confraternita dei Battuti Bianchi, e, anche se molto più piccola di oggi, era già esistente alla fine del 1500. Venne ricostruita nel 1871. Agostino è raffigurato in basso a sinistra vestito da vescovo ai piedi letto dove siede san Nicola che indossa la tonaca nera agostiniana. Agostino regge in mano il bastone pastorale, mentre la mitra è deposta a terra in segno di umiltà.