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PITTORI: Scuola del Rubens

Il mistero della Trinità: Agostino e il bambino sulla spiaggia della Scuola del Rubens al Prado a Madrid

Il mistero della Trinità: Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

SCUOLA DEL RUBENS

1600-1650

Madrid, Museo del Prado

 

Il mistero della Trinità: Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

 

 

L'opera è attualmente conservata a Madrid al Museo del Prado. La tela raffigura un celebre episodio che ebbe molta fortuna nella iconografia agostiniana, quella del fanciullo in riva al mare che fa riflettere Agostino sul mistero della Trinità. Questa leggenda riprende un testo della Lettera apocrifa a Cirillo che avrebbe scritto lo stesso Agostino.

In un passo Agostino ricorda una rivelazione divina con queste parole: "Augustine, Augustine, quid quaeris ? Putasne brevi immittere vasculo mare totum ?". Questa leggenda si troverebbe forse già nel XIII secolo, sotto forma di exemplum, in uno scritto di Cesare d'Heisterbach. Questa leggenda sulla Trinità soppiantò ben presto la leggenda della Vedova che trattava dello stesso argomento della Trinità. L'origine di questa tematica iconografica proverrebbe dunque dalla predicazione del secolo XIII quando si scrivevano "exempla" per i predicatori e si può collegare anche alla diffusione di un testo di un apocrifo in cui san Gerolamo discute con Agostino sulle capacità umane di comprendere il mistero divino.

La prima volta che si incontra questa leggenda applicata ad Agostino è nell'anno 1263. In margine va ricordata la disputa sul luogo dove si sarebbe svolto l'incontro tra Agostino e Gesù Bambino: sulla spiaggia di Civitavecchia o di Ippona ? Gli Eremitani e i Canonici si batterono a lungo sul tema, soprattutto perchè ciascuno sosteneva che Agostino era stato il vero fondatore del loro Ordine religioso. La tela ha una scenografia classica: Agostino in piedi che interroga un bambino accovacciato sulla spiaggia intento a scavare una buca. Sullo sfondo si apre uno scorcio marino che risalta le due figure principali.

 

L'episodio descritto in questa leggenda è abbastanza noto: Agostino, grande indagatore del problema del Bene e del Male, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Ciò detto sparì, lasciando il grande filosofo nell'angoscia più completa. Secondo il parere di alcuni studiosi di parabole e leggende la narrazione potrebbe essere considerata un sogno effettivamente fantasticato dal Santo.

Altri aggiungono che forse il colloquio non si sarebbe svolto esattamente come è stato raccontato, perché, prima di sparire, il Santo aveva potuto a sua volta replicare che la risposta non lo convinceva, in quanto - avrebbe obiettato - il mare e i misteri di Dio sono due realtà assai diverse. Pur impossibile, sarebbe stato teoricamente verosimile immaginare il versamento del mare in una buca e allora allo stesso modo si sarebbe potuto supporre che i misteri divini avrebbero potuto entrare in un cervello umano adatto allo scopo e se l'uomo non aveva ricevuto una mente con tali qualità la colpa sarebbe da imputare a Dio, che non aveva appunto voluto che i suoi misteri fossero concepiti dall'uomo, per lasciarlo nell'ignoranza e nel dubbio più atroci.

"Perché Dio non vuole essere capito?" avrebbe domandato il Santo al pargolo divenuto improvvisamente pensieroso.

"Te lo dimostro subito" rispose il bambino dopo un momento di perplessità e così, mentre parlava, con il secchiello divenuto improvvisamente grandissimo e mostruoso, in un sol colpo raccolse l'acqua del mare, prosciugandolo, e la pose nella buca, che si allargò a dismisura fino ad inghiottire il mondo. A quella vista il Santo si svegliò con le lacrime agli occhi e capì.