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PITTORI: Maestro di Sedrina

Agostino cardioforo

Agostino cardioforo

 

 

MAESTRO DI SEDRINA

1650-1699

Sedrina, Botta di Sedrina, chiesa S. Antonio Abate

 

Agostino cardioforo

 

 

 

Il tondo di scuola lombarda del XVII secolo raffigura un sant'Agostino che tiene nella mano destra una penna e nella sinistra un cuore fiammante.

Questo quadro fa parte di una serie di quattro tele che raffigurano i Dottori della Chiesa. Dipinta con tecnica olio la tela misura cm 99x78. Agostino è stato raffigurato in abiti vescovili: l'aspetto è ancora giovanile, con una folta barba bruna che gli avvolge completamente il viso. Con il gomito destro tiene fermo un libro aperto. A destra un angioletto, secondo una consuetudine diffusa nella iconografia agostiniana, gli regge la mitra alzandola verso l'alto.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3