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PITTORI: Maestro di Sissano

Madonna con il Bambino e i santi Agostino e Monica

Madonna con il Bambino e i santi Agostino e Monica

 

 

MAESTRO DI SISSAMO

1650

Sissano, chiesa dei SS. Felice e Fortunato

 

Madonna della Cintura con il Bambino e i santi Agostino e Monica

 

 

 

Nella chiesa parrocchiale di Sissano, dedicata ai santi Felice e Fortunato si trova questa tela che raffigura la Madonna con il Bambino e i santi Agostino e Monica. Opera di autore ignoto che la dipinse verso il 1650, quest'olio su tela, delle dimensioni di 175 x 95 cm era collocata sull'altare altare laterale destro. Attualmente è lacato presso la canonica di Lisignano.

La Madonna è seduta su un trono rialzato dalle forme arcaiche e indossa un abito rosa scuro e un mantello grigio azzurro. Regge in grembo il Bambino nudo. Sia la Bergine che il Bambino tengono fra le mani alcune cintole. Nella parte inferiore sono genuflessi i santi Agostino, a sinistra, e Monica, a destra. Il primo indossa i paramenti episcopali, nella mano destra regge il bastone pastorale e nella sinistra tiene un libro aperto e due cintole di cuoio.

Monica viene dipinta con l'abito nero delle monache agostiniane. Anche lei trattiene nella mano destra due cintole di cuoio.

Al di sopra della Vergine due angioletti le reggono una corona sul capo. Secondo il racconto agiografico, la Vergine apparve a Monica e a suo figlio Agostino e donò loro cintole di cuoio. Per questo gli appartenenti all'ordine agostiniano le portano in vita sopra il loro abito. L'altare su cui molto probabilmente era posta in origine la pala, è quello visitato il 15 giugno 1659 dall'arciprete Horatio Moreschi. Questi era stato incaricato della visita da Francesco Bartiroma, vicario generale del vescovo di Pola. Nel testo si legge: "Visitò l'Altar di Santa Monaca, mantenuto dalla Confraternita d'essa Santa, ch'è molto commoda, e però mantiene decentemente esso altare, è aggregata alla Confraterna de Zenturiati. Ordinò che le soaze della tavoletta del Sacro Convivio siano dorate, per accompagnar il rimanente d'esso Altare, et che sia provisto d'un Penello novo per portar in processione".

La Confraternita di Sissano dipendeva verosimilmente da quella dei Cinturati di sant'Agostino e santa Monica di Venezia, che aveva sede nella chiesa di Santo Stefano, e precisamente presso il primo altare laterale sinistro che presenta la pala di Leonardo Corona datata al 1590.

In base al testo della visita pastorale si può ipotizzare che l'altare di Sissano fosse di legno intagliato e dorato. La chiesa parrocchiale di questo centro istriano venne rinnovata nel 1650 e pertanto è possibile far risalire attorno a tale data la realizzazione dell'altare e della pala.

L'impianto compositivo del dipinto è arcaico, mentre la tipologia delle figure, la resa pittorica delle superfici, la struttura della pennellata e il colorito, ricordano in larga misura la pittura veneziana del primo quarto del XVII secolo, quando era predominante l'influsso di Jacopo Palma il Giovane.

Le forme irrigidite, le carenze nelle proporzioni e un certo schematismo nella raffigurazione della Vergine, del Bambino e degli angeli, inducono a ritenere che l'autore dell'opera sia un seguace tardivo provinciale di quella pittura veneziana. La tela presenta numerose piccole lesioni e perforazioni. La superficie pittorica è ricoperta da uno strato di vernice scurita. Il dipinto, inoltre, risulta decurtato su tutti i lati.