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Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
ARTISTA TEDESCO
1624
Augsburg, da Descriptio S. Patrum Graecorum et Latinorum
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
L'incisione è opera di un artista tedesco seicentesco e rappresenta una illustrazione che apparve ad Augsburg nel 1624 nel libro Πατρολογια, ovvero la Descriptio S. Patrum Graecorum et Latinorum.
La stampa ci presenta l'immagine di sant'Agostino, qui raffigurato come un vecchio vescovo. Indossa i paramenti del suo stato religioso e in testa ha un cappello di stoffa che si adatta al suo capo.
Una folta barba bianca gli avvolge il mento e il viso evidenziando ancor di più la forza penetrativa del suo sguardo. La stampa fu prodotta in terra tedesca nella seconda metà del Seicento su carta a incisione delle dimensioni di 14,5 x 11,8 cm. Attualmente una copia è conservata a Norimberga, al Germanisches Nationalmuseum, sezione Grafica. Racchiusa entro un medaglione, l'effigie di Agostino reca in basso una scritta che si riferisce alla sua persona.
Cui Deus egregias indulsit ab aethere dolores. Non ego donatum coelitus esse rear ?
Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.
8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.
8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.
8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.