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PITTORI: Maestro di Tehuacan

Agostino scrive libri nel suo studio

Agostino scrive libri nel suo studio

 

 

MAESTRO DI TEHUACAN

1680-1690

Tehuacan, chiesa dell'ex convento del Carmelo

 

Agostino scrive libri nel suo studio

 

 

 

Questa discreta composizione di arte coloniale spagnola è conservata nella chiesa dell'ex-convento carmelitano di Tehuacan in Messico.

La tematica della pittura raffigura un episodio discretamente diffuso nella iconografia agostiniana, dove il santo è presentato davanti alla sua scrivania mentre sta scrivendo libri ispirato dallo spirito divino, che gli appare in alto a sinistra avvolto in una nube luminosa, i cui raggi si riverberano sul suo volto raggiante.

Il santo è seduto su una sedia robusta ed elegante con le mani che sono umilmente disposte sul petto ad accogliere la parola divina.

Sul tavolo troviamo un libro aperto, un calamaio con la penna e la mitra, che il santo ha tolto dal capo in segno di umiltà.

Ai suoi piedi si trovano altri libri, di cui uno ben aperto. Sotto la tonaca si intravede chiaramente il saio nero dei monaci agostiniani, secondo una antica consuetudine che voleva rimarcare la sua appartenenza all'Ordine agostiniano.

 

I Carmelitani furono il secondo ordine religioso a stabilirsi a Atlixco. Arrivati nel 1589, le procedure per la costruzione della sua chiesa cominciarono nel 1600, quando i religiosi chiedevano al Comune di Villa de Carrión l'autorizzazione di estrarre la pietra dalla collina di San Miguel per utilizzarla nella costruzione della chiesa del Carmelo. Non è noto quali siano stati gli architetti carmelitani che progettarono e realizzarono l'opera, ma l'abilità e l'ingegnosità con cui hanno risolto architettonicamente le difficoltà che si sono presentate, indica che furono di un livello eccellente. I Carmelitani scalzi vivevano nel chiostro e nel convento, mentre la chiesa era utilizzata anche dalla comunità spagnola. Nel 1853 i religiosi abbandonarono l'insediamento, il loro archivio e la loro biblioteca furono dispersi e nel 1857 le loro proprietà vennero vendute. La chiesa fu spogliata delle sue opere e il convento trasformato in una caserma militare. La facciata attuale della chiesa risale al ventesimo secolo.