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PITTORI: Maestro di Tlalpan

Agostino cardioforo vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino cardioforo vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI TLALPAN

1650-1660

Tlalpan, chiesa S. Agostino de las Cuevas

 

Agostino cardioforo vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La parrocchia attuale deriva dall'ex convento di sant'Agostino a Tlalpan, oggi quartiere di Città del Messico.

Villa de Tlalpan, San Agustín de las Cuevas, Città di Tlalpan: questi sono i nomi di una delle città più antiche del distretto federale di Città del Messico. Era una delle principali città del sud della valle del Messico nel periodo pre-ispanico, fondata dai nahuas xochimilcas e dai Tepanées.

La parrocchia di San Agustín de las Cuevas è posta nell'area sud di Città del Messico nel distretto di Tlalpan. Il primo edificio risale al XVI secolo. L'opera attuale è stata modificata e terminata tra gli anni 1637 e 1647. In quest'ultima ristrutturazione è stata costruita la chiesa e l'annesso convento. Gli edifici furono eretti in primo luogo dai frati francescani e la dedicazione della chiesa è dovuta al fatto che i frati arrivarono in questo luogo il 28 agosto, festività di sant'Agostino. La chiesa è una elegante costruzione a tre navate, con una facciata decorata con stucchi. Nel periodo che va dal 1827 al 1932 è stato installato un orologio portato dalla Spagna. La cappella principale ha un altare, mentre sul lato sud si trova una cappella dedicata alla Vergine del Rosario, elaborata in stile plateresco. A nord si trova la Cappella del Santissimo, dedicata alla Vergine dei Dolori. La chiesa conserva al suo interno una serie di dipinti che risalgono all'eèoca della Nuova Spagna con sculture di santi che vanno dal XIV al XVI secolo.

 

La statua del santo qui raffigurata ci presenta un Agostino dall'aspetto classico in stile barocco. Il santo indossa i paramenti episcopali, ma sotto si nota subito il nero saio dei monaci agostiniani. Nella mano sinistra impugna un notevole bastone pastorale, mentre nella mano destra regge un cuore fiammante che alza verso il cielo. Il volto del santo è ornato da una folta barba riccioluta che gli scende fin sul petto, mentre l'espressione del viso, ancora giovanile, è tutta concentrata sulla visione del cuore.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

Il cartiglio ai piedi della statua specifica che si tratta proprio di sant'Agostino.