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PITTORI: Maestro di Siviglia

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI SIVIGLIA

1640-1650

Villahermosa, chiesa Nostra Signora dell'Assunzione

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

L'immagine raffigura una statua lignea scolpita che mostra sant'Agostino di Ippona e Dottore della Chiesa nonché patrono della città di Villahermosa, che viene portata processionalmente per il paese in occasione delle festività agostiniane. La scultura è stata eseguita in legno intagliato policromo. L'opera è un lavoro di buona qualità, di una bottega di Siviglia.

Il santo è raffigurato nelle sue vesti episcopali con nella mano sinistra un grande libro chiuso dalla copertina rossa appoggiato al petto. Con la mano destra sembra invitare i fedeli a seguirlo. In testa porta la mitra: il volto è di persona matura con una folta barba riccia che gli copre le guance.

L'attuale chiesa parrocchiale è succeduta ad altri più modesti edifici che sorgevano presso una torre fortezza, allorché il principe Enrico d'Aragona, Maestro di Santiago, nel 1444 concesse il privilegio al villaggio di Montiel e a quello vicino di Pozuelo, di unirsi in una unica entità chiamata Villahermosa. Si presume che uno dei primitivi edifici fosse di forma rettangolare in muratura, costruito con ponte di legno e sostenuto da archi trasversali.

La crescita continua della popolazione richiese un'altra chiesa più capiente e più bella, nel rispetto dei gusti del nuovo status sociale delle persone. La fabbrica fu avviata all'inizio del XVI secolo e si concluse con la metà del XVIII.

Lo stile gotico originario ha finito per inglobare elementi rinascimentali e barocchi. Tra il 1511 e il 1515, il maestro Pedro edificò l'abside rafforzando le pareti con pilastri in muratura. Dal 1515 al 1539, il maestro Juan Pérez de Chevarría con Martín Sánchez de Longarte, "il Vizcaino" realizzarono la bella porta del Perdono. Il resto venen eseguito tra il 1539 e il 1555 da Francisco de Luna e "Biscaglia".

Verso la seconda metà del XVI secolo fu aperta nella parte anteriore della piazza, vicino alla Porta del Perdono, una seconda porta del Rinascimento, che diventerà l'ingresso principale. Sfruttando gli spazi, sono state costruite due cappelle rinascimentali, una a destra, quella di Ana Moya, poi Pedro Romero, che fu benedetta nel 1573, e una a sinistra accanto all'abside. Nel Seicento è stata aggiunta una terza cappella  davanti alla porta del Perdono.

Tra il 1612 e il 1640, Juan Martínez de Villanueva, Alcaraz, Eusebio e suo figlio innalzarono la torre e nella sua prima sezione della torre fu installato il battistero.

 

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.