Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Maestro di VillamelendroPITTORI: Maestro di Villamelendro
Sant'Agostino Dottore della Chiesa
MAESTRO DI VILLAMELENDRO
1620-1640
Villamelendro de Valdavia, chiesa di Nostra Signora dell'Assunzione
Sant'Agostino Dottore della Chiesa
Sul lato del presbiterio si trova l'altare maggiore che risale alla prima metà del XVII e che conserva dipinti che narrano gli episodi della Annunciazione e della Adorazione dei pastori. Questi quadri sono affiancati da quattro piccoli pannelli che rappresentano i Padri della Chiesa. Da sinistra a destra si possono riconoscere sant'Agostino, San Gregorio Magno, Sant'Ambrogio di Milano e San Girolamo. Sono disposti su quattro colonne che come un'allegoria sostengono le colonne della Chiesa. La pala d'altare è strutturata attorno a una scena centrale con l'immagine dell'Assunzione mentre nei riquadri laterali si sviluppano quattro pannelli con dipinti dell'infanzia di Gesù Cristo e nella cimasa il Crocifisso.
La chiesa di Nostra Signora dell'Assunzione è una chiesa che si presenta prevalentemente in stile barocco posta a Villamelendro de Valdavia, una località che appartiene al comune di Villasila de Valdavia, nella provincia di Palencia e comunità autonoma di Castilla y León.
L'immagine di Agostino è facilmente riconoscibile, non solo perchè è riportata in pedice la scritta AGVSTINVS, ma pure perchè porta nella mano sinistra un cuore fiammante, che in età barocca lo identifica univocamente.
Agostino indossa gli abiti episcopali, con la mitra in testa e il bastone pastorale appoggiato alla spalla sinistra. Dei raggi di luce emanano dalla sua mitra, quasi fosse una aureola. la scena si svolge con un paesaggio anonimo sullo sfondo con qualche caseggiato immerso in una pianura verde con colline sullo sfondo.
Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.
Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.
8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.
8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.
8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.
8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.
8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.
8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.
POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6