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PITTORI: Maestro messicano

Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica

Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica

 

 

MAESTRO MESSICANO

1600-1610

Tepotzotlan, Museo Nazionale del Virreinato

 

Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica

 

 

 

Questa scultura, alta 160 cm e larga 130 è stata realizzata con la tecnica del legno intagliato e successivamente colorato in policromia. L'opera è conservata nel Museo nazionale del Virreinato, il cui complesso fu costruito dagli Aztechi e quindi utilizzato dai Gesuiti a partire dal 1580.

I gesuiti arrivarono in Messico nel 1572, in un'epoca tardiva per l'evangelizzazione della maggior parte della popolazione del Messico centrale. La maggior parte di questa popolazione era già stata convertita entro il 1580 ad opera da altri ordini come i francescani, i domenicani e gli agostiniani.

La maggior parte del complesso di Tepotzotlan è occupato dal Museo del Virreinato situato in quello che un tempo era il Collegio di San Francesco Xavier.

Gran parte della collezione del Museo è composta da pezzi liturgici provenienti dal vecchio Museo d'Arte Religiosa che apparteneva alla Cattedrale di Città del Messico. Ci sono pezzi realizzati in avorio, legno e una pasta fatta di gambi di mais.

Ospita importanti opere d'arte e altri oggetti relativi al periodo coloniale del Messico. Contiene venti dipinti di Cristóbal de Villalpando, opere di Juan Correa, Maerten de Vos , Miguel Cabrera, i fratelli Rodríguez Juárez e José de Ibarra. La collezione è una delle più grandi dell'era coloniale messicana e con grande varietà di tecniche le opere trattano quasi tutte temi religiosi. Le sculture includono opere realizzate in "estofado" e "encarnado", due tecniche che erano popolari all'epoca.

La scultura in oggetto presenta la Madonna della Cintura con in braccio il Bambino, che offrono il sacro cingolo ad Agostino e Monica. La Vergine, dal viso dolce e giovanile, volge lo sguardo verso Agostino, mentre il Bambino si occupa di Monica. La Vergine è assisa su un trono di nuvole con ai suoi piedi due teste di angioletti: altri quattro angioletti fanno da corona più in alto.

Agostino, dal volto serio e quasi burbero, afferra con la mano sinistra la cintura che gli viene offerta. Indossa i suoi paramenti episcopali, porta in testa la mitra e con la mano sinistra regge il bastone pastorale. Una fluente barba nera gli scende dal mento. Il santo è inginocchiato e sotto il piviale episcopale si nota già la presenza della cintura che gli avvolge i fianchi, secondo la consuetudine dei monaci del suo ordine. Al lato opposto Monica, dal volto sereno e gioioso, accoglie con la mano destra la cintura. Indossa anch'ella la tunica delle monache agostiniane e già porta al fianco la cintura, simbolo di fedeltà.

Il suo capo è coronato da un nimbo circolare vivamente colorato di giallo, che esalta la figura del suo volto. Anch'essa è inginocchiata e il suo saio è particolarmente ricco di disegni floreali.

 

La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, memoria di sant'Agostino. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e penitenziale. La veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla. Fra i primi ci fu sant'Agostino e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell'ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da sant'Agostino. La cintura nel mondo romano ed in questo contesto in particolare, aveva un valore simbolico ed indicava un legame (non a caso giocava un ruolo importante nel matrimonio dell'età classica), in un rapporto certamente di livello impari, di sottomissione che comportava una protezione, espressa da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. Nella coroncina da recitarsi ogni giorno da parte dei "cinturati" questo accessorio viene interpretato come l'umanità di Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per le Sue creature. Portare la cintura equivale ad avere di fronte a sé il volto del Redentore e deve aiutare a tenere un comportamento aderente al Vangelo, secondo la volontà del Signore. Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra santa Monica e sant'Agostino in atto di donare la propria cintura.