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PITTORI: Wandereisen Johannes

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

WANDEREISEN JOHANNES

1631

Ingoldstadt, da Vita Aurelii Augustini Ecclesiae doctoris di Wilibaldus Mair

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa con il cuore trafitto

 

 

 

L'autore è un celebre incisore di Nuremberg, che si firma Johannes Wandereisen o Wandereis. L'incisione riprodotta è la prima di una serie, che apparve a Ingolstadt nel 1631 e che è quasi contemporanea di quella di Bolswert. L'immagine costituisce la prima pagina del libro redatto dal canonico regolare Wilibaldus Mair dal titolo Vita Aurelii Augustini Ecclesiae doctoris, Iconibus olim illustrata, rudiori nunc calamo explicata che fu pubblicato nel 1631 a Ingolstadt per i tipi di Wilhelmus Eder. Il libro è dedicato ad Alberto vescovo di Ratisbona con data al 27 giugno e si compone di 22 capitoli di 15 pagine ciascuno che commentano altrettanti episodi della vita di Agostino descritti in 22 incisioni. L'autore spiega in dettaglio ogni immagine e indica le fonti della sua erudizione. Il prologo avverte il lettore che la struttura delle incisioni sono in realtà un'invenzione di padre Georg Berreider, di cui però non si hanno informazioni se non che viene definito come "Ad S. Zenonem prope ditiores Hallas Praepositus."

La scelta degli episodi rivela la dipendenza dell'autore dall'Historia Augustini del XV secolo piuttosto che dalle innovazioni cinquecentesche o dai miracoli di origine spagnola.

L'immagine in apertura del libro riporta una struttura monumentale con due colonne ai lati dove sono posizionate le immagini di Agostino e della madre Monica. Nel medaglione che corona la struttura si vede la Vergine incoronata con in braccio il Bambino che reca in mano il simbolo del potere con ai lati vari angioletti. Sulla colonna di sinistra, sotto un simbolico cero acceso si legge la scritta, riferita ad Agostino, Lumen Ecclesiae. Sulla colonna di destra, sotto l'immagine di una donna seminuda avvolta da serpenti, si legge ancora Profligator Haeret(icorum) che vuole evidenziare l'attività di Agostino a difesa dell'ortodossia cattolica avverso le eresie. Dalle nubi, sopra la testa della donna, emerge un braccio che impugna un martello che richiama il medesimo tema e ricorda la definizione di Agostino come malleus haereticorum.

Nel piano inferiore del monumento, sotto i piedi di Agostino, è stata incisa una mitra episcopale con la scritta Episcopor Exemplar. Dal lato opposto troviamo invece l'immagine di un libro rilegato chiuso con la scritta Monast. Vitae Cultor, che si riferisce alla fondazione da parte sua di molti monasteri e non ultimo dell'Ordine dei Canonici regolari. Nel pannello inferiore troviamo l'immagine di una città e di un monastero, probabilmente quello agostiniano di Ingoldstadt.

Agostino, ritto in piedi a sinistra, regge con la mano sinistra un cuore trafitto di frecce e indossa l'abbigliamento proprio dei Canonici, a dimostrare che il santo è stato il fondatore di questa congregazione religiosa che ne segue la Regola. Il volto del santo non è particolarmente espressivo, per quanto mostri una velata visione estatica. Una foltissima barba riccioluta gli copre il mento e scende fino al petto. Dall'altro lato si erge Monica che regge in mano una tavola con scritto JHS, simbolo di Cristo. Il suo volto, aspro e rude, ha lineamenti abbozzati grossolanamente che riescono solo parzialmente a darci un'impressione di dolcezza e grazia.

 

 

 

Ingolstadt (in latino: Auripolis) è una città tedesca che sorge in Baviera sulle rive del Danubio. Le più antiche documentazioni della città risalgono al IX secolo: riconosciuta al rango di città prima del 1255, nel 1392 venne scelta come sede ducale, divenendo possedimento della famiglia Wittelsbach di Baviera dal XIV secolo. Nel 1516 vi fu emanata la Reinheitsgebot (letteralmente "requisito di purezza") per regolamentare la vendita e la produzione della birra. Nel 1539 venne fortificata, persistendo per secoli sin quando, nel 1800 cadde nelle mani del generale Moreau che fece smantellare le fortificazioni, ristrutturate poi per volere di Luigi I. Divenuta residenza estiva dei Duchi di Wittelsbach nel Quattrocento, la città conobbe un notevole sviluppo artistico, a cominciare dal Neue Schloss (il Castello Nuovo, oggi sede del museo cittadino) e la chiesa di Unserer Lieben Frauen, in stile tardo gotico. Al periodo barocco risale la chiesa di Santa Maria Vittoria. La chiesa di St. Moritz è in stile gotico con altari in stile barocco.