Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Seicento: Joseph Winterhalter

PITTORI: J. Winterhalter

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

JOSEPH MICHAL WINTERHALTER

1669-1679

Svatý Kopeček, Basilica Minore della Visitazione di Maria Vergine

 

Sant'Agostino cardioforo

 

 

 

La statua di sant'Agostino si trova in una nicchia della facciata della Abbazia-Santuario della Vergine Maria Svatokopecké a 8 chilometri a nordest di Olomouc, sul Monte Santo, il Monte Premonstratense.

La fondazione di questa Basilica è associata al nome di un ricco mercante di vino del vicino paese di Olomouc, un certo Jan Andrýska (1595-1673), che promise di costruire su una collina, poi chiamato il Monte Santo, un luogo di culto per la Vergine.

In una piccola cappella preesistente aveva fatto il giuramento di costruire una chiesa alla Vergine Maria se mai fosse diventato ricco. Ereditata una fortuna dal fratello, la Vergine Maria gli apparve due volte nei suoi sogni indicandogli il luogo dove far sorgere il sacro edificio. La costruzione della cappella, consacrata nel 1633, diede origine a una  Abbazia che si collegò al monastero premonstratense, che esisteva sul posto dal 1151. La cappella tuttavia fu subito rovinata dagli svedesi invasori nel 1643.

Per il numero crescente di pellegrini provenienti da tutta la Moravia i premonstratensi hanno costruito negli anni 1669-1679 una nuova e più ampia chiesa barocca progettata dall'architetto Giovanni Pietro Tencalla.

La facciata della Abbazia (lunghezza complessiva 97 m) architettonicamente si presenta imponente e unitaria, ricca di decorazione scultorea: nella parete di fronte all'ingresso c'è una allegoria delle virtù divine fede, speranza e amore, opera di J. Winterhalter. Il medesimo scultore ha realizzato nelle varie nicchie della facciata le statue della Vergine Maria con Gesù, di Stefano, di Agostino e di S. Norberto. Nell'attico romano sopra le ali orizzontali si trovano le statue dei Dodici Apostoli e quelle dei santi Sebastiano e Rocco, protettore contro la peste. L'autore è J. Winterhalter.

 

La statua di Agostino ci presenta il santo in una tipica rappresentazione del santo cara alla sensibilità barocca: Agostino con il cuore fiammante in mano, vestito da vescovo.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3