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PITTORI: Maestro di Albersbach

Agostino vescovo e cardioforo

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

MAESTRO DI ALBERSBACH

1739

Albersbach, chiesa di Santa Croce

 

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

Il villaggio di Albersbach viene citato una prima volta intorno all'anno 1200 e dal 1385 risulta appartenere al monastero di Indersdorf, dove si seguiva la regola agostiniana. Nel 1481 vi sorgeva una cappella dedicata alla santa Croce, che però non ha legami con l'attuale chiesa di santa Croce. Nel 1739 il vescovo ausiliare di Freising, Giovanni Ferdinand Freiherr von Bödigheim, consacrò la chiesa insieme alla chiesa di Mauritius a Ottmarshart. L'edificio della chiesa presenta delle lesene gialle sulle pareti esterne e un abside semicircolare. Il reliquiario fu portato ad Albersbach dal canonico di Indersdorf Anton Grainer nel 1720. Il pellegrinaggio che ne seguì, probabilmente favorì la costruzione di una nuova chiesa 20 anni dopo. Il reliquiario è stato successivamente trasferito nell'agostiniano Chorherrenmuseum a Indersdorf.

La chiesa è un piccolo edificio semicircolare ad aula chiusa. Il soffitto è suddiviso in settori con semplici stucchi. L'altare del coro in stile rococò, con ampia trabeazione, fu installato nel 1739 nella nuova chiesa. Probabilmente esisteva già nella vecchia cappella o in un'altra chiesa e si è proceduto al suo adattamento al nuovo edificio.

Su un lato dell'altare si trova una scultura lignea di S. Elena, la madre dell'imperatore Costantino, di cui la tradizione tramanda che abbia trovato la croce di Cristo intorno all'anno 300. Al centro dell'altare si trova una preziosa pala d'altare realizzata nel 1716 e inizialmente destinata al monastero di Indersdorf che raffigura il "Cristo Salvatore o Redentore, che vince i vizi" del pittore Johann Andreas Wolff. Sull'altro lato dell'altare si trova la statua lignea policroma di sant'Agostino con i suoi attributi episcopali e un cuore ardente nella mano sinistra, simbolo dell'amore che provava per Dio.

Le sue mani sono inguantate e con la destra regge un robusto bastone pastorale. Il santo è scolpito a figura intera con lo sguardo rivolto al cielo. La sua testa è calva, ma ha una fluente barba nera che gli scende dal mento. Il volto ha una espressione poco accurata, propria di un artista non particolarmente raffinato. Una grandissima e sproporzionata aureola raggiata gli fa da corona al capo.