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Battesimo di Agostino
ALIBERTI GIOVANNI CARLO
1720
Cherasco, chiesa della Madonna del Popolo
Battesimo di Agostino
Il dipinto di Giovanni Carlo Aliberti raffigura il battesimo di Agostino a Milano. Il vescovo Ambrogio è ritto in piedi e con un mestolo versa dell'acqua sulla testa di Agostino inginocchiato davanti a lui, mentre specchia il viso in una bacinella. Ambrogio è attorniato da diversi chierici che reggono delle candele, un vaso con l'acqua santa e strumenti per il sacramento.
A destra, dietro Agostino, il personaggio raffigurato è probabilmente Alipio, che ricevette il battesimo nella medesima occasione e Monica, la madre di Agostino, che prega devotamente. In primo piano si notano due bambini, di cui uno in veste bianca, che dovrebbe rappresentare il figlio Adeodato. Sullo sfondo, davanti a una porta, altre persone sembrano interloquire fra di loro, forse commentando quanto sta succedendo. La scena si svolge in un ampio locale dalle architetture imponenti che richiamano una basilica.
In alto due angioletti volano gioiosi, assistendo al battesimo, e reggono un cartiglio con la scritta TE DEUM LAUDAMUS, che riprende una leggenda medioevale secondo la quale questo inno sarebbe stato composto da Ambrogio ed Agostino in un duetto proprio in occasione del battesimo milanese di quest'ultimo.
Aliberti lasciò anche due quadri affrescati nella chiesa della Madonna del Popolo di Cherasco, oltre a diversi lavori per chiese di Cuneo, Asti e Torino.
Aliberti Giovanni Carlo
Carlo Aliberti nacque ad Asti nel 1662. Ignoriamo dove abbia coltivato la sua formazione artistica, tuttavia è probabile che come altri artisti piemontesi abbia studiato a Roma apprendendo lo stile della scuola bolognese e di quella di Maratta.
Le sue opere ci rivelano un artista di carattere e cifra regionale, che applicò la pittura decorativa nelle città di Asti, Cuneo, Alessandria Cherasco perse: restano suoi lavori ad Asti, dove troviamo una Gloria nella ex-chiesa del Monastero del Gesù, un sant'Agostino battezzante nella soppressa chiesa omonima, un Paradiso nella cupola, e la pala nella cappella del Beato Alessandro Sauli in S. Martino. A Cuneo è sopravvissuta una Gloria e le figure della decorazione nella chiesa di santa Chiara. Ad Alessandria sono ancora visibili le Storie della Vergine nella cappella di S. Giuseppe in Duomo, mentre a Cherasco si conserva una Gloria e due Storie di S. Gregorio nella chiesa omonima. Aliberti morì ad Asti verso il 1740.
Fra i suoi figli ricordiamo Giuseppe Amedeo scultore e incisore e Carlo Filippo, architetto civile e teatrale.