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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro della ConsolazionePITTORI: Maestro della Consolazione
Monica piange la partenza di Agostino da Cartagine per Roma
MAESTRO DELLA CONSOLAZIONE
1700-1740
Almenno San Salvatore, chiesa della Madonna della Consolazione
Monica piange la partenza di Agostino da Cartagine
Il presbiterio della chiesa della Madonna della Consolazione è stato completamente rimaneggiato nel Settecento e pertanto vi compaiono solo opere di questo secolo. Al centro del coro spicca una grande tela di Antonio Cifrondi (1657-1730) con l'Assunzione della Vergine al cielo; ai lati troviamo gli affreschi di Ester davanti ad Assuero e di Giuditta con la testa di Oloferne. Sulle pareti di fianco all'altare si possono ammirare altri due affreschi: a destra, Santa Monica piange la partenza di sant'Agostino da Cartagine e, a sinistra, in una scena simbolica, il Papa dispensa l'acqua della vera dottrina alla chiesa e Sant'Ambrogio scaccia le eresie con un flagello.
La partenza per Roma di Agostino non fu effetto di una decisione subitanea. Basterebbe, a provarlo, il fatto che la partenza avvenne a insaputa anche di Romaniano: ciò significa che Agostino doveva aver cominciato a mettere insieme il denaro per il viaggio. E anche l'invio di un suo libro a Iorio si spiega con il naturale desiderio di farsi conoscere nella città in cui voleva stabilirsi. La tragedia vera fu quella di Monica. Ella doveva aver raggiunto il figlio a Cartagine supplicandolo perché rimanesse.
E' notevole che, nel raccontarci questo episodio, Agostino non nomini né la sua compagna né il figliolo. Ma allora egli doveva sentire quale rischiosa avventura stesse tentando, per poter prendere una decisione così grave, come quella di trasferirsi a Roma con la madre, che, probabilmente, non si curava troppo della sua quasi-nuora.
Ingannando la madre Monica Agostino parte di nascosto per Roma. Nella scena il pittore ha raffigurata la santa con l'abito delle monache agostiniane in riva al mare mentre vede partire la nave, sulla sinistra, diretta a Roma. Un angelo dal cielo si rivolge a lei quasi rassicurandola in un momento così drammatico.
Mia madre pianse atrocemente per la mia partenza. Mi seguì fino al mare, quando mi strinse violentemente, nella speranza di dissuadermi dal viaggio o di proseguire con me, la ingannai, finsi di non voler lasciare solo un amico, che attendeva il sorgere del vento per salpare. Mentii a mia madre, a quella madre, eppure scampai, perché la tua misericordia mi perdonò anche questa colpa ... però si rifiutò di tornare indietro senza di me, e faticai a persuaderla di passare la notte nell'interno della chiesuola dedicata a san Cipriano, che sorgeva vicinissima alla nostra nave. Quella notte stessa io partivo clandestinamente, mentre essa rimaneva a pregare e a piangere. La riva scomparve al nostro sguardo la stessa mattina in cui ella folle di dolore riempiva le tue orecchie di lamenti e gemiti.
AGOSTINO, Confessioni 5, 8, 15
La madre lo seguì fino al porto per trattenerlo o per seguirlo, ma egli di soppiatto la notte partì. Gemette la madre quando la mattina appresso lo seppe, e da allora andava mattina e sera in chiesa a pregare per lui.
JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea
La costruzione della chiesa della Madonna della Consolazione è dovuta ad una pestilenza che imperversava negli anni 1483-84. Gli abitanti di Almenno fecero voto a Dio che avrebbero costruito una "cappella" in onore dei santi Sebastiano e Rocco, tradizionali protettori contro le malattie infettive, se il contagio fosse finito presto, come effettivamente avvenne. Nel 1485, mentre già si stavano predisponendo i lavori, la predicazione del frate agostiniano Alberto da Sarnico convinse la popolazione ad edificare, invece della cappella progettata, una vera e propria chiesa da intitolare a S. Maria della Consolazione e un monastero per gli Agostiniani Eremitani. Il comune donò a fra Alberto un terreno di 10 pertiche in località "Bastia o Castello" ad Almenno Alto, per fondarvi la chiesa e il monastero. La Comunità inoltre promise un ulteriore stanziamento di 1.000 ducati d'oro, una volta ottenuta l'approvazione dalla Congregazione Lombarda degli Agostiniani.
Con il consenso dei superiori, nel 1487 i frati preferirono far sorgere il convento nella contrada della Porta, in un luogo aperto sulla collina di Umbriana. Qui acquistarono un terreno di 9 pertiche, sul quale edificarono un primo "conventino" con cappella e alcune stanze per i religiosi, edificio che è tuttora visibile sulla piazza antistante la chiesa. Più tardi, acquistati alcuni terreni poco discosti con le elemosine raccolte, il 10 agosto 1488 gli agostiniani vi fondarono la chiesa ed il monastero di santa Maria della Consolazione. I lavori di costruzione si protrassero per diversi anni e si conclusero intorno al 1510. Il monastero venne edificato contemporaneamente, addossato al fianco sud della chiesa, che fu consacrata il 16 novembre 1518.