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PITTORI: Angeli Giuseppe

Sant'Agostino e l'Immacolata Concezione a Venezia, chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari

Sant'Agostino e l'Immacolata Concezione

 

 

ANGELI GIUSEPPE

1765

Venezia, chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari

 

Sant'Agostino e l'Immacolata Concezione

 

 

 

Questa grande tela settecentesca opera del pittore veneziano Giuseppe Angeli raffigura L'Immacolata Concezione ed è conservata a Venezia nella chiesa di Santa Maria Gloriosa dei Frari.

L'Immacolata Concezione di Maria è stata proclamata nel 1854 da Papa Pio IX. La storia della devozione per Maria Immacolata ha tuttavia una lunga storia che parte dalle origini della Chiesa stessa. La proclamazione del dogma che come sempre non ha introdotto una novità, ha semplicemente coronato una lunghissima tradizione. Già i Padri della Chiesa d'Oriente, nell'esaltare la Madre di Dio, avevano espresso concezioni e dottrine che la ponevano al di sopra del peccato originale. L'avevano chiamata: "Intemerata, incolpata, bellezza dell'innocenza, più pura degli Angioli, giglio purissimo, germe non-avvelenato, nube più splendida del sole, immacolata". In Occidente, però, la teoria dell'immacolatezza trovò una forte resistenza, non per avversione alla Madonna, che restava la più sublime delle creature, ma per mantenere salda la dottrina della Redenzione, operata soltanto in virtù del sacrificio di Gesù. Se Maria fosse stata immacolata, se cioè fosse stata concepita da Dio al di fuori della legge dei peccato originale, comune a tutti i figli di Eva, ella non avrebbe avuto bisogno della Redenzione, e questa dunque non si sarebbe potuta più dire universale.

Agostino, pur volendo mantenere Maria lontana quando si tratta di peccato, non può ammettere alcuna salvezza al di fuori di Cristo. Riconduce, pertanto, Maria all'alveo della condizione umana inficiata dalla colpa originale e bisognosa di redenzione affermando che ella sarebbe stata concepita nel peccato per esserne poi subito liberata. Indubbiamente il riferimento alla redenzione è il tema centrale con cui dovrà confrontarsi, d'ora in avanti, la verità dell'Immacolata Concezione.

L'esigenza di non sganciare Maria dalla redenzione di Cristo indusse teologi medievali quali Anselmo di Canterbury († 1109), Bernardo di Chiaravalle († 1153), Alberto Magno († 1280), Tommaso d'Aquino († 1274), Bonaventura da Bagnoregio († 1274) ad affermare che Maria venne purificata dal peccato originale in cui era stata concepita. Solo mediante l'attiva riflessione di alcuni teologi si è spianata la strada verso l'affermazione dell'Immacolata Concezione della Vergine quale effetto dell'azione salvifica di Cristo. Il primo ad affermare senza equivoci che Maria è esente da ogni peccato originale è Pascasio Radberto († 865), ma il primo teologo dell'Immacolata è Eadmero († 1134), discepolo di Anselmo di Canterbury. Egli ritiene conveniente alla Madre di Cristo tale condizione e afferma che Dio «poteva, voleva e la fece» immacolata, nonostante sia nata nella nostra natura umana decaduta. Egli parla, come il suo maestro Anselmo, di redenzione anticipata non ancora di redenzione preservativa.

Il monaco francescano Giovanni Duns Scoto, chiamato il "Dottor Sottile", riuscì a superare questo scoglio dottrinale con una sottile ma convincente distinzione. Anche la Madonna era stata redenta da Gesù, ma con una Redenzione preventiva, prima e fuori del tempo. Ella fu preservata dal peccato originale in previsione dei meriti del suo figlio divino.

Giovanni Duns Scoto morì all'inizio del Trecento e dopo di lui, la dottrina dell'Immacolata fece grandi progressi così come la sua devozione che si diffuse sempre di più. Nel 1435, durante il concilio di Basilea, il canonico Giovanni di Romiroy si appella alla devozione popolare per indurre i padri conciliari a porre fine alla controversia circa l'Immacolata Concezione per non scandalizzare il popolo cristiano che si sente offeso quando sente affermare che Maria è stata macchiata dalla colpa originale. Dal 1476, la festa della Concezione di Maria venne introdotta nel Calendario romano. Sulle piazze d'Italia, predicatori celebri tessevano le lodi della Vergine immacolata: tra questi, San Leonardo da Porto Maurizio e San Bernardino da Siena, che con la sua voce arguta e commossa diceva ai Senesi: "Or mi di' : che diremo noi del cognoscimento di Maria essendo ripiena di Spirito Santo, essendo nata senza alcun peccato, e così sempre mantenendosi netta e pura, servendo sempre a Dio? ". Alfonso Maria de Liguori († 1787) affermerà che esistono due motivi che garantiscono la verità di questa dottrina: il consenso dei fedeli e la celebrazione universale della festa dell'Immacolata.

A incentivare il senso dei fedeli concorsero alcuni fattori, quali la predicazione popolare, soprattutto dei Francescani, alcuni catechismi, alcune apparizioni mariane, non ultima quella di rue du Bac (1830) a santa Caterina Labouré, e, soprattutto l'introduzione della festa dell'Immacolata nell'Italia meridionale fin dal IX secolo, universalmente dal 1708.

Nel 1830, la Vergine apparve a Santa Caterina Labouré, la quale diffuse poi una "medaglia miracolosa" con l'immagine dell'Immacolata, cioè della "concepita senza peccato". Questa medaglia suscitò un'intensa devozione, e molti Vescovi chiesero a Roma la definizione di quel dogma che ormai era nel cuore di quasi tutti i cristiani. 

Così, l'8 dicembre 1854, Pio IX proclamava la "donna vestita di sole" esente dal peccato originale, tutta pura, cioè Immacolata.

 

Santa Maria dei Frari

Durante la dogatura di Jacopo Tiepolo (1229-1249) e di Ranieri Zen (1253-1268) i frati francescani bonificarono un terreno paludoso, il cosiddetto lago Badoer in contrada San Stefano Confessor. In questo luogo edificarono la prima chiesa di santa Maria Gloriosa assieme a un monastero. Poichè la chiesa si rivelò ben presto piccola, i frati la ingrandirono nel 1250. Nonostante questo intervento, la chiesa dovette essere nuovamente ingrandita e verso l'anno 1330 iniziarono i lavori sotto la direzione di Jacopo Celega. I lavori vennero conclusi nel 1396 da suo figlio Pier Paolo. Grazie alla generosità di Giovanni Corner nel 1420 venne eretta la cappella di San Marco. La facciata fu finita nel 1440, mentre l'altare maggiore fu concluso nel 1516. La chiesa fu consacrata nel 1492 sotto il titolo di Santa Maria Gloriosa dei Frari. Dopo l'invasione francese e la caduta della Repubblica veneta, nel 1810 la comunità religiosa dei Frari venne soppressa. Nel 1922 il Patriarca Pietro La Fontaine accolse il ritorno dei Frati Minori Conventuali della Provincia Patavina.

 

Giuseppe Angeli

Giuseppe Angeli nacque a Venezia nel 1709. Della sua infanzia e delle sue prime esperienze artistiche tuttavia abbiamo scarse notizie. Sappiamo ad esempio che nel 1741 il suo nome compare tra gli iscritti della fraglia dei pittori. Una annotazione sul retro di un quadro attesta ancora che nel 1745 era il direttore della bottega del Piazzetta. Nel 1756 fu nominato insegnante di nudo presso l'Accademia di Venezia, della quale divenne presidente nel 1772. Stilisticamente Angeli aderì al programma artistico e alla sensibilità del Piazzetta sia pure in modo superficiale. E' altresì probabile che abbia terminato alcune opere del suo maestro che erano rimaste incompiute. Ma la sua reinterpretazione del tono drammatico delle opere di Piazzetta conobbe espressioni per lo più convenzionali e fredde.

Giuseppe Angeli si spense a Venezia, nella sua città natale, nel 1798 al crepuscolo della repubblica veneta.