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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro di ArdesioPITTORI: Maestro di Ardesio
Madonna del rosario con Gesù Bambino, e i santi Bernardino, Rocco, Domenico,
Caterina d'Alessandria, Giorgio, Luigi Gonzaga, Agostino in adorazione
del Santissimo Sacramento
MAESTRO DI ARDESIO
1750-1799
Ardesio, Santuario della Beata Vergine delle Grazie
Madonna del rosario con Gesù Bambino, San Bernardino, San Rocco, San Domenico, Santa Caterina d'Alessandria, San Giorgio, San Luigi Gonzaga e Sant'Agostino in adorazione del Santissimo Sacramento
Questi stendardo processionale è opera di una manifattura lombarda settecentesca. Il soggetto è piuttosto articolato e ricco di personaggi: al centro della scena troviamo la Madonna del rosario con Gesù Bambino in braccio, seguono quindi le immagini di San Bernardino, San Rocco, San Domenico, Santa Caterina d'Alessandria; e sul retro San Giorgio, San Luigi Gonzaga e di Sant'Agostino. Tutti i santi sono in atteggiamento devoto e inginocchiati in adorazione del Santissimo Sacramento.
Lo stendardo è stato realizzato con raso dipinto, ricamato in seta e oro filato. Le sue dimensioni sono medie per cm 225 di altezza e 147 di larghezza.
Collocata nella chiesa prepositurale di Ardesio, l'opera ricorda la profonda devozione della popolazione locale al culto della Vergine Maria.
La venerazione alla Vergine è particolarmente cara agli abitanti di Ardesio perché la tradizione ricorda che ella apparve in questo paese. A ricordo venne costruito un Santuario in suo onore. Bisogna ricordare che nel Cinquecento l'eresia dei protestanti, già diffusa in vari paesi della Germania e della Svizzera, si stava sempre più diffondendo e dal Cantone dei Grigioni era penetrata in Valtellina. Anche nel territorio bergamasco qualcuno cercava di propagandarla. Ma il buon senso della popolazione e lo zelo degli ecclesiastici si opposero a questi tentativi. Il pericolo però cessò, perché molti valligiani si recavano in Svizzera a lavorare o per commercio. Per di più il governo della Serenissima era in contrasto con il Papa, per cui anziché impedire la diffusione della eresia, la favoriva dietro l'apparente motivazione della libertà delle coscienze. Non è un caso che i Magistrati di Venezia condannarono l'editto del Cardinale Federico Borromeo Arcivescovo di Milano che vietava la diffusione di dottrine erronee e impediva l'intercomunicazione tra Svizzera e Bergamo. L' apparizione della vergine in Ardesio fu perciò vista come una poderosa difesa della cattolicità contro le tendenze ereticali protestanti, che venivano dal nord. Altro motivo di questa devozione per la Vergine Santissima ad Ardesio è la profonda fede manifestata tra l'altro dal Sacerdote che nel lontano 1449 fece affrescare tutta una stanza di immagini sacre consacrando così la casa a Dio. Non mancano inoltre numerose Chiese e Cappelle a Lei dedicate nella vallata.
Il Santuario alla Vergine fu edificato nel Seicento: il 24 giugno 1608, dopo una solenne processione con il Parroco don Gaffuri, venne collocata la prima pietra. I lavori di costruzione procedettero alacremente anche perché Comune mise a disposizione molte sue risorse per pagare gli operai, con la motivazione: « à questo acciò detta Vergine Maria interceda presso Dio per questo Comune ». La fabbrica andò avanti tanto che il 5 agosto 1608, finita la cappella dell'altare maggiore, vi fu celebrata la prima Messa. Tale ricorrenza fu la solennità più grande del Santuario fino al 1691, quando si decise di festeggiare la data del 23 giugno giorno anniversario dell'Apparizione. Il Sommo Pontefice Paolo V con Breve del 27 gennaio 1609 concesse l'indulgenza plenaria a chi visitava il Santuario nel giorno dell'Annunciazione della Beata Vergine Maria e pregava per la concordia dei principi cristiani, l'estinzione delle eresie e l'esaltazione della Santa madre Chiesa.