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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro di AtzompaPITTORI: Maestro di Atzompa
Gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa
MAESTRO DI ATZOMPA
1750-1770
San Gregorio Atzompa, chiesa di san Gregorio
Gli Evangelisti e i Dottori della Chiesa
Il dipinto si trova conservato nella sacrestia della parrocchia di san Gregorio ad Atzompa nella regione di Puebla.
La città di Atzompa venne fondata dalla popolazione dei Nahuas ed apparteneva al Señorío de Cholula. Nel 1520 la città venne occupata dagli spagnoli e entrò a far parte dei domini della Corona Reale, con benefici per il clero. Nel 1831 furono accordati agli abitanti della cittadina tre anni di contribuzione da destinare direttamente alla ristrutturazione della loro chiesa. All'inizio del XX secolo Atzompa apparteneva al vecchio distretto di Cholula e nel 1930 appare come un comune libero. La chiesa parrocchiale risale al XVI secolo ed è dedicata a San Gregorio. Si trova nell'area cittadina.
Il dipinto mostra in sequenza la serie dei quattro evangelisti e dei quattro Dottori della Chiesa. I primi sono raffigurati a sinistra, gli altri a destra: al centro si riconosce papa san Gregorio Magno con la tiara in testa e la colomba dello Spirito che gli volteggia intorno al capo.
Al suo fianco troviamo sant'Agostino, vestito da vescovo con la mitra in testa. Nella mano sinistra regge un grosso cuore rosso trafitto da una freccia. Segue verso destra la figura di san Gerolamo che indossa l'abito cardinalizio. Da ultimo si può distinguere la figura di sant'Ambrogio.
Il cuore trafitto da una freccia è un tratto simbolico abbastanza diffuso nella iconografia agostiniana, che prende spunto da un passo delle Confessioni:
Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?
AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3