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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Bamberini Antonio DomenicoPITTORI: Bamberini Antonio Domenico
Agostino appare a Maddalena de' Pazzi
BAMBERINI ANTONIO DOMENICO
1710
San Miniato, cattedrale di Santa Maria Assunta e San Genesio martire
Agostino appare a Maddalena de' Pazzi
Entro una quadratura monocroma con volute Bamberini Anton Domenico ha dipinto su intonaco con pittura a tempera questa scena in cui Agostino appare a Maria Maddalena de' Pazzi. Il dipinto, come pure gli altri che decorano la cappella del suffragio o di santa Maria Maddalena de' Pazzi, è ricordato da Piombanti e Lotti, che ha attribuito il ciclo della cappella ad Antonio Domenico Bamberini. L'intero ciclo deve essere stato eseguito intorno al 1710, anno a cui risale l'edificazione della cappella, come risulta da un'iscrizione sulla parete laterale destra.
La cappella di S. Maria Maddalena de' Pazzi fu eretta, con l'autorizzazione del vescovo Poggi e del Capitolo, nel 1710 dalla confraternita del Suffragio, o delle anime, che fu fondata l'anno 1681 nella chiesa di S. Domenico. Sei anni dopo la sua costituzione si trasferì in Duomo per svolgere le sue attività. Dopo che ebbe terminata la costruzione della cappella con il sepolcro per i confratelli, la confraternita edificò anche la vicina sagrestia, che per serviva alle sue adunanze.
Nella scena eseguita da Bamberini Agostino appare a Maddalena nelle sue vesti episcopali, brandendo con la mano sinistra il pastorale. Il braccio e la mano destra sono tesi a indicare la presenza delle anime dei morti e di Cristo, il cui sacrificio li salverà. Maddalena è raccolta su stessa in preghiera e meditazione con un libro aperto sul grembo, dove è posto un teschio.
Maddalena de' Pazzi è stata una monaca carmelitana nata a Firenze nel 1566 e morta nel 1607. Fu beatificata da Urbano VII nel 1626 e canonizzata da Clemente IX nel 1699. E' patrona di Firenze e la sua festa si celebra il 29 maggio. La sua missione ricorda per molti versi quella di santa Caterina: grande fu il suo amore per Cristo e la Chiesa, che si nutriva del profondo insegnamento teologico della Bibbia, di sant'Agostino e di santa Caterina. Suoi pilastri furono il mistero della incarnazione e le opere dello Spirito Santo. Maria Maddalena de' Pazzi nasce nel 1566 e appartiene alla casata de' Pazzi, potenti (e violenti) per generazioni a Firenze, e ancora autorevoli alla sua epoca. Battezzata con il nome di Caterina, a 16 anni entra nel monastero carmelitano di Santa Maria degli Angeli in Firenze e come novizia prende il nome di Maria Maddalena. Nel maggio 1584 soffre di una misteriosa malattia che le impedisce di stare coricata. Al momento di pronunciare i voti, devono portarla davanti all'altare nel suo letto. Da questo momento vivrà diverse estasi, che si succederanno per molti anni. Le descrivono cinque volumi di manoscritti, opera di consorelle che registravano gesti e parole sue in quelle ore. Più tardi le voci dall'alto le chiedono di promuovere la «rinnovazione della Chiesa» (iniziata dal Concilio di Trento con i suoi decreti), esortando e ammonendo le sue gerarchie. Scrive così a papa Sisto V, ai cardinali della curia; e tre lettere manda ad Alessandro de' Medici, arcivescovo di Firenze, predicendogli il suo breve pontificato. La mistica morirà nel 1607 dopo lunghe malattie. A eccezione di tre lettere, Maddalena non scrisse nulla di proprio pugno. Ma perché i suoi confessori volevano determinare se l'origine di questi fenomeni era divina o no, non volendo le suore "lassar perdere nessuna" delle sue parole, fu costretta a conferire tutto quello che le accadeva ai superiori, tramite le monache, che scrivevano quello che lei diceva, fuori dell'estasi o durante le stesse esperienze mistiche. In tal modo furono raccolte sotto sua dettatura le relazioni delle sue esperienze mistiche che confluirono in quattro grossi volumi di manoscritti originali, le cosiddette "sue" opere, perché conservano le autentiche parole dei suoi discorsi, poiché lei stessa li riveduti, ridefiniti e corretti. Sono questi: (I) I Quaranta Giorni; (II) I Colloqui; (III) Revelatione e Intelligentie (o I otto giorni dello Spirito Santo); (IV) La Probatione - Renovatione della Chiesa. L'8 giugno 1584 sperimentò visibilmente il dramma della Passione di Gesù e il 10 giugno ricevette in dono da Lui il suo cuore: a sua volta santa Maddalena Gli donò il proprio. Un giorno andò a rendere omaggio al corpo della Beata Maria Bagnesi, che era custodito nel monastero di S. Maria degli Angeli e improvvisamente guarì dalle sue malattie. Sotto la direzione di Suor Vangelista del Giocondo, maestra delle novizie, riprese la sua formazione dedicandosi allo studio della Scrittura, dei Padri della Chiesa (soprattutto sant'Agostino), e gli scritti dei Santi. Il 28 giugno ricevette per la prima volta le stigmate; chiese. Il 6 luglio ricevette la Corona di Spine, alla presenza di S. Caterina da Siena e di sant'Agostino e per tutta la vita porterà questo misterioso dolore in testa. La sera del 24 marzo, S. Agostino le scrisse nel cuore le parole: "Verbum caro factum est"; il 15 aprile ricevette le stigmate invisibili che le rimasero per tutta la vita, sant'Agostino scrisse nel suo cuore " Sanguis unionis ". E' appunto a questi episodi che il pittore si riferisce nella tessitura e composizione della sua tela. La Domenica in Albis del 28 aprile, sant'Agostino le scrisse infine nel cuore " Puritas coniunxit Verbum ad Mariam et Sponsum ad sponsam " e Gesù le donò l'anello delle nozze mistiche: tutti segni di un'unione perfetta con Cristo.
Bamberini Antonio Domenico
Antonio Domenico Bamberini nacque a Firenze nel 1666. Apprese l'arte presso la bottega del pittore Simone Pignoni. La sua attività si svolse soprattutto a Firenze e nel territorio di Valdarno, dove nel 1710 produsse gli affreschi dipinti nella cupola della chiesa di Santa Cristiana a Santa Croce sull'Arno. Al 1719 risale l'esecuzione dell'affresco che raffigura l'Assunta dipinto nella chiesa di Santa Maria Novella a Marti. A Firenze sue opere si trovano nella chiesa di San Giovannino degli Scolopi, nella chiesa di Ognissanti, dove realizza un tondo raffigurante dei Santi Francescani e presso il conservatorio della Quieta, dove è collocato il Martirio di San Lorenzo. Un altro suo dipinto si trova nel palazzo vescovile di Prato e raffigura Papa Pio V che benedice le bandiere dei cristiani. Bamberini morì a Gramugnana, una località nei pressi di Casciana Alta nel 1741.