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PITTORI: Maestro di Belvì

Sant'Agostino vescovo

Sant'Agostino vescovo

 

 

MAESTRO DI BELVI

1700-1750

Belvì, chiesa S. Agostino

 

Sant'Agostino vescovo

 

 

 

La statua che raffigura sant'Agostino è conservata nella chiesa di sant'Agostino a Belvì nella Barbagia sarda. La chiesa risale al 1500, e contiene due altari in legno ridipinti nel 1830, un organo del 1700. Ornamento della parrocchia è la croce d'argento con un pregevole lavoro del 1600-1620.

Nell'antica navata, si aggiunsero di volta in volta irregolari cappelle laterali e la primitiva copertura del tetto con trabeazione a vista, fu restaurata nel biennio 1910-1911. Nel recinto della Parrocchia e dell'oratorio del Rosario si seppellivano i morti fino alla legge sulla sanità pubblica del 20 marzo 1865. Il patrimonio parrocchiale aveva 4 distinte amministrazioni: la prima, amministrava i beni appartenenti direttamente alla parrocchia, la seconda era quella preposta a quelli del Legato Pio, la terza, era denominata del SS .Sacramento, la quarta era la Cappella del Rosario.

La chiesa parrocchiale dedicata a Sant'Agostino, situata al centro di Belvì, è caratterizzata da un'ampia pianta di forma longitudinale, con copertura in tegole e finestre laterali. Il prospetto esterno è caratterizzata da un prospetto di forma quadrangolare con al centro il portone ligneo sovrastato da una finestra a vetri. Sul lato destro della chiesa si innalza l'alto campanile a sezione quadrata con monofore a tutto sesto e cupoletta maiolicata con croce alla sommità.

Il santo raffigurato nella statua ha un aspetto giovanile con una folta barba riccioluta e si rivolge con la braccia aperte al fedele. Con la mano sinistra impugna il bastone pastorale.

La statua è particolarmente arricchita dai vestiti episcopali che presentano preziosi ricami.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6