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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Pasquale BocciardoPITTORI: Pasquale Bocciardo
Sant'Agostino Dottore della Chiesa
BOCCIARDO PASQUALE
1719-1790
Genova, Chiesa di Nostra Signora della Consolazione e di san Vincenzo
Sant'Agostino Dottore della Chiesa
Agostino è stato qui raffigurato nelle sue vesti di Dottore della Chiesa. Non indossa i paramenti vescovili ma più semplicemente porta la tunica degli agostiniani con la cintura al fianchi.
Un bambino ritto in piedi gli sorregge un grosso libro da cui il santo sembra trarre ispirazione pur non guardandolo. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.
Agostino, qui rappresentato come un monaco agostiniano, rivolge lo sguardo verso il cielo e con le braccia allargate sembra voler indicare il suo grande desiderio di penetrare la verità divina.
Presso l'insediamento agostiniano di Nostra Signora della Consolazione si sviluppò la Congregazione di Genova con il titolo approvato dal Generale Fra Giacomo di: "Congregatio Sanctae Mariae de Consolatione, Ordinis Fratrum Eremitarum Sancti Augustini, de Observantia, de Pedemontis".
L'attuale chiesa della Consolazione è una riedificazione di un'altra più antica chiesa, che sorgeva, tra l'altro, in una diversa collocazione allo Zerbino. Questa chiesa, titolata a san Vincenzo, è indicata una prima volta in un documento del 1059. Nota anche e soprattutto come chiesa di Nostra Signora della Consolazione, la struttura è legata al nome del Beato Battista Poggi e si ergeva nella zona detta dello Zerbino, così detta da "Zerbo", che in dialetto significa muschio. Era pertanto all'esterno dei quartieri storici della città, sia del vicino sestiere esterno di San Vincenzo che di quello successivo inscritto nelle Vecchie Mura interne di Portoria.
I lavori per la sua costruzione iniziarono nell'estate del 1475. La storia di quella prima chiesa si concluse nel 1681 quando il grandioso complesso, chiesa e convento, furono atterrati. La necessità di migliorare le difese cittadine, anche in conseguenza del recente bombardamento del Re Sole del 1684, obbligò a ripulire l'area sotto le mura dello Zerbino. Pertanto si dovette demolire la vecchia chiesa di Artoria e gli Agostiniani dovettero pertanto lasciare il loro convento. I Padri Agostiniani, lasciata la zona dello Zerbino, ottennero dalla Repubblica di Genova, l'area sulla quale costruirono il nuovo convento e la nuova chiesa di Nostra Signora della Consolazione.
L'edificazione ebbe luogo dal 1684 al 1706, ma con l'apertura al culto religioso già dal 1693 sotto il patrocinio delle famiglie genovesi Durazzo, Della Torre, Canevari e Lercari-Castiglione. La chiesa di Nostra Signora della Consolazione e San Vincenzo martire è ubicata nella centrale via XX Settembre e fa parte del vicariato centrale di Carignano-Foce. I lavori ebbero inizio nel 1681 e la chiesa venne aperta al pubblico nel 1706. Fu dotata della cupola dal 1769 per opera di Simone Cantoni.
Pasquale Bocciardo
Figlio di Andrea, scultore abbastanza sconosciuto, era presumibilmente nipote di Sebastiano, l'artista di Fianale Ligure che nel 1666 disegnò l'Arco dell'Imperatrice a Finalmarina. Assieme al fratello maggiore Domenico si formò nella bottega di Domenico Caprile a partire dal 1731. Divenne successivamente l'unico allievo di Giacomo Antonio Ponsonelli, artista che operava nel capoluogo ligure. Bocciardo si affermò in area locale rivestendo un importante ruolo nell'ambiente dell'allora neonata Accademia Ligustica di Belle Arti. Ne fu infatti accademico di merito sin dall'anno di fondazione, il 1751, e ottenne nel 1763 la cattedra di scultura, che sino all'anno precedente era stata tenuta dal celebre scultore Francesco Maria Schiaffino. La sua opera artistica si inserisce nell'atmosfera del neoclassicismo settecentesco di influsso romano fatto proprio dall'Accademia Ligustica di Belle Arti. Le opere di Pasquale Bocciardo sono sparse principalmente nella chiese e palazzi di Genova e delle Riviere. Ve ne sono, però, anche in località remote, ma frequentate dai genovesi, come Tenerife, nelle isole Canarie, Cuenca, Coimbra e Lisbona.