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PITTORI: Maestro di Braga

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI BRAGA

1740-1760

Braga, cattedrale di santa Maria

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La statua è la prima che si trova percorrendo la navata sinistra della chiesa cattedrale di Braga e raffigura sant'Agostino Dottore della Chiesa. Lungo la stessa navata si possono osservare le statue degli altri tre Dottori della Chiesa, Gerolamo, Ambrogio e papa Gregorio Magno assieme ad altri numerosi santi.

La figura di Agostino campeggia sopra un piedistallo a forma di testa di angelo dove si trova la dicitura che individua il santo: S. AGOSTINHO.

La struttura della statua segue i canoni tradizionali della iconografia agostiniana: il santo indossa gli abiti episcopali che ne dettano l'autorevolezza, con la mitra in testa. nella mano destra impugna una penna, mentre con la sinistra regge un gran libro aperto.

L'immagine riporta a schemi ripetuti molte volte, che vogliono esaltare la figura di Agostino quale grandissimo Dottore della Chiesa.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

La cattedrale di Braga è senz'altro uno dei monumenti più importanti della città e dell'intero Portogallo, dato che è la più antica. Fu il vescovo Pedro I o iniziarne la costruzione nel 1070, anno in cui vi fu ristabilita la sede arcivescovile. Consacrata nel 1089, quando solo le cappelle orientali erano finite, la cattedrale venne completata a partire dal dodicesimo secolo per concludersi alla metà del tredicesimo secolo. La facciata è caratterizzata da due torrette quadrate al cui centro si erge una nicchia con la statua della Vergine. La struttura del dodicesimo secolo è stata edificata nello stesso stile romanico-borgognone della chiesa del monastero di Cluny e influenzò molti dei successivi monasteri e chiese portoghesi dell'epoca. Nei secoli successivi la struttura della cattedrale venne notevolmente modificata, tanto che oggi vi si riconoscono stili che vanno dal romanico al gotico, dal manuelino al barocco. Di grande interesse è stata l'aggiunta di nuove cappelle e dei portici all'entrata in stile gotico.

L'interno presenta un impianto basilicale a tre navate con due piccole navate ai lati dell'abside ed esprime lo stile manuelino che si ammira in tutto il Portogallo. Il soffitto affrescato ed il magnifico organo settecentesco, ancora egregiamente funzionante, sono altri interessanti elementi di questa chiesa ricca e importante. La Cappella dei Re in stile gotico è stata realizzata dall'arcivescovo di Braga Lorenzo Vicente. Vi si trovano le tombe dei genitori di Alfonso I, primo re del Portogallo, e la tomba dello stesso arcivescovo Lorenzo Vicente. La Cappella della Madonna della Gloria, è stata edificata da mons. Gonzalo Pereira per ospitare la sua tomba in stile gotico, opera degli scultori Maestro Pero e Telo Garcia. Il campanario è stato inaugurato nel XVII secolo ed é uno dei più grandi che ci sono in Portogallo con più di 200 campane.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6