Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro di Budapest

PITTORI: Maestro di Budapest

Agostino e il bambino sulla spiaggia

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

MAESTRO DI BUDAPEST

1732

Budapest, chiesa dei Serviti

 

Agostino e il bambino sulla spiaggia

 

 

 

Sulla facciata della chiesa dei Serviti a Budapest si trova una statua che raffigura Agostino nel celebre episodio leggendario che ricorda il suo ardente desiderio di conoscere il mistero della Trinità. Il santo in vesti pontificali incontra un bambino, che ai suoi piedi, sta giocando in riva al mare con una conchiglia.

L'immagine realizzata dallo scultore è una rivisitazione simbolica del mistero della Trinità che ha avuto una larga fortuna nella iconografia agostiniana.

Questa leggenda è stata studiata da L. Pillion in La Légende de s. Jérome in Gazette des Beaux-Arts del 1908. L'episodio che godrà di molta fortuna nella iconografia agostiniana riprende un testo della Lettera apocrifa a Cirillo che avrebbe scritto lo stesso Agostino. In un passo Agostino ricorda una rivelazione divina con queste parole: "Augustine, Augustine, quid quaeris ? Putasne brevi immittere vasculo mare totum ?".

Questa leggenda si troverebbe forse già nel XIII secolo, sotto forma di exemplum, in uno scritto di Cesare d'Heisterbach (cfr. H. I. Marrou, Saint Augustin et l'ange, une légende médioévale, in l'Homme devant Dieu, Mélanges offerts au P. de Lubac, II, 1964, 137-149).

Questa leggenda sulla Trinità soppiantò ben presto la leggenda della Vedova che trattava dello stesso argomento della Trinità. L'origine di questa tematica iconografica non proverrebbe dunque dalla agiografia medioevale quanto piuttosto dalla predicazione. P. Antonio Iturbe Saìz ha a sua volta proposto una possibile ricostruzione della sua origine: nel secolo XIII si scrivevano "exempla" per i predicatori e in uno di questi apparve questa leggenda applicata a un professore di scolastica di Parigi con un fine chiaramente morale: criticare la alterigia e la superbia dei teologi.

Ma come poi tutto ciò fu collegato ad Agostino ? Due possono essere le spiegazioni: primo che necessitava un protagonista alla storia stessa e Agostino era l'uomo adatto in quanto era considerato un sommo teologo. La seconda spiegazione sta nella diffusione del testo di un apocrifo in cui san Gerolamo (come è stato anticipato all'inizio) discute con Agostino sulle capacità umane di comprendere il mistero divino. In ogni caso la prima volta che si incontra questa leggenda applicata ad Agostino corre nell'anno 1263. In margine va ricordata la disputa sul luogo dove si sarebbe svolto l'incontro tra Agostino e Gesù Bambino: sulla spiaggia di Civitavecchia o di Ippona ? Gli Eremitani e i Canonici si batterono a lungo sul tema, soprattutto perché ciascuno sosteneva che Agostino era stato il vero fondatore del loro Ordine religioso.

 

La chiesa dei Servi di Maria sorge nel quartiere di Pest e venne costruita in stile barocco tra il 1725 e il 1732 su progetto di János Hölbling e György Pauer. Nel 1871 la facciata fu ricostruita e la torre coperta da un nuovo tetto, progettato da József Deischer. Sopra l'ingresso si possono ammirare le figure di san Pellegrino, sant'Anna, san Filippo e sant'Agostino. Sulla destra è presente un bassorilievo dedicato agli eroi del Settimo reggimento ussaro morti nella prima guerra mondiale, opera di János Istók.

Una chiesa sorgeva già in questo luogo al tempo del re Béla. Dopo la peste del 1541 e la conquista turca l'edificio fu trasformato in moschea. Dopo la riconquista della città i Servi di Maria vi stabilirono nel 1686 provenendo da Vienna a sostegno arcivescovo di Budapest Széchenyi György. Il monastero sorge nel 1718. Nel corso della seconda guerra mondiale sia la chiesa e che il convento subirono gravi danni. La chiesa è stata restaurata, ma il convento è stato trasformato in abitazioni. Nella piazza di fronte alla chiesa sorge una statua della Madonna che risale al 1719.