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PITTORI: Maestro ungherese

Santi in adorazione della Santissima Trinità

Santi in adorazione della Santissima Trinità

 

 

MAESTRO UNGHERESE

1700-1750

Budapest, chiesa di san Mattia

 

Santi in adorazione della Santissima Trinità

 

 

 

Il quadro, oggi esposto nella sala dell'Organo della chiesa di san Mattia a Budapest, in origine era una tavola d'altare. Il suo autore è sconosciuto, ma appartiene alla scuola ungherese e fu attivo nel primo Settecento. L'opera è piuttosto complessa per quanto di modesto livello esecutivo. Il pittore ha voluto raffigurare la adorazione della Trinità da parte di una grande folla di santi che si accalcano a vari livelli sotto la nube che regge la Trinità, posta al centro e all'estremità nord della tela.

In alto a destra probabilmente sono stati raffigurati i giusti del Vecchio Testamento e subito sotto un coro di sante fra cui si riconoscono santa Cecilia patrona dei musicanti e santa Teresa d'Avila. Subito sotto la nube trinitaria, in adorazione troviamo la Vergine e san Giovanni Battista. A sinistra della Vergine si riconosce un gruppo di santi, di vescovi e di martire, fra cui distinguiamo san Vito, san Sebastiano, san Giovanni Nepomuceno con il crocifisso in mano, san Rocco, santa Caterina, re Davide o Salomone, probabilmente san Giuseppe, santo Stefano protomartire e san Lorenzo.

Ai piedi del Battista si sviluppa la teoria degli Apostoli con Simone, san Pietro con la chiave, san Paolo, sant'Andrea con la croce, san Giovanni Evangelista con un libro e l'aquila, san Matteo evangelista con un libro e angeli, san Luca evangelista e san Marco evangelista con il leone.

Al livello più basso, a sinistra, troviamo il gruppo dei Dottori della Chiesa con sant'Agostino con il cuore fiammante, papa Gregorio Magno con la colomba della Trinità, sant'Ambrogio e san Gerolamo con la porpora cardinalizia. A questo gruppo è stato aggiunto l'imperatore sant'Enrico.

Infine, sempre su questo livello, ma a destra, il pittore ha raffigurato santi ungheresi. Vi troviamo il re santo Stefano d'Ungheria, suo figlio il principe Emeric, il re san Ladislao, il vescovo sant'Adalberto con tre lance nella mano, altri santi.

Agostino è raffigurato come Dottore della Chiesa mentre alza con la mano sinistra un cuore fiammante. Questo simbolo è facilmente ritrovabile nella iconografia del santo dal periodo barocco in poi.

 

La chiesa di san Mattia nonostante sia comunemente chiamata con il nome di Mattia Corvino, in realtà ha il titolo di Nostra Signora Assunta della Collina del Castello ed è dedicato alla Madonna.

L'edificio fu costruito tra il 1255 e il 1269 per ordine del re Béla IV d'Ungheria. Nel 1541 venne trasformata in una moschea dai turchi, ma dopo la liberazione dal dominio ottomano la chiesa fu occupata dai gesuiti. Nel 1873 e il 1896 fu oggetto di restauri da parte dell'architetto Frigyes Schulek che la ricostruì in parte in stile neogotico. In questa chiesa re Mattia Corvino si sposò due volte e vi furono incoronati sia Francesco Giuseppe I d'Austria nel 1867 e sia Carlo IV nel 1916. L'interno è diviso in tre navate con preziose vetrate e affreschi e custodisce la cappella funeraria reale dove si possono trovare i sarcofagi di Béla III d'Ungheria e di Anna di Chatillon.