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PITTORI: Cabrera Miguel

Agostino incontra un Bambino sulla spiaggia

Agostino incontra un Bambino sulla spiaggia

 

 

CABRERA MIGUEL

1740-1750

Città del Messico, Museo de El Carmen

 

Agostino incontra un Bambino sulla spiaggia

 

 

 

La tela di Cabrera che propone un celebre episodio leggendario nella vita di Agostino e della sua ricerca di comprendere il mistero della Trinità è ospitato nel Museo del Carmen a Città del Messico.

La struttura dell'opera segue il filone classico sul tema: Agostino, che passeggia in riva al mare, incontra un Bambino che gioca con l'acqua. Un breve dialogo fra i due fa percepire l'immensa difficoltà dell'uomo e di Agostino di avvicinarsi al mistero trinitario.

Il santo ha un aspetto giovanile ed è stato raffigurato come un monaco agostiniano con il saio nero e la cintura di cuoio ai fianchi. L'espressione del suo viso mostra una profonda meraviglia.

L'episodio descritto in questa leggenda è abbastanza noto: Agostino, grande indagatore del problema del Bene e del Male, un giorno passeggiava per una spiaggia quando incontrò un bambino-angelo che con un secchiello prendeva dell'acqua di mare e la versava in una piccola cavità nella sabbia. Alla domanda del Santo su che cosa stesse facendo, il bambino avrebbe risposto che voleva porre tutto il mare dentro quel buco. Quando il Santo gli fece notare che ciò era impossibile, il bambino avrebbe replicato che così come non era possibile versare tutto il mare dentro la buca allo stesso modo era impossibile che i misteri di Dio e della SS. Trinità entrassero nella sua piccola testa di uomo.

Ciò detto sparì, lasciando il grande filosofo nell'angoscia più completa. Secondo il parere di alcuni studiosi di parabole e leggende la narrazione potrebbe essere considerata un sogno effettivamente fantasticato dal Santo. Altri aggiungono che forse il colloquio non si sarebbe svolto esattamente come è stato raccontato, perché, prima di sparire, il Santo aveva potuto a sua volta replicare che la risposta non lo convinceva, in quanto - avrebbe obiettato - il mare e i misteri di Dio sono due realtà assai diverse. Pur impossibile, sarebbe stato teoricamente verosimile immaginare il versamento del mare in una buca e allora allo stesso modo si sarebbe potuto supporre che i misteri divini avrebbero potuto entrare in un cervello umano adatto allo scopo e se l'uomo non aveva ricevuto una mente con tali qualità la colpa sarebbe da imputare a Dio, che non aveva appunto voluto che i suoi misteri fossero concepiti dall'uomo, per lasciarlo nell'ignoranza e nel dubbio più atroci.

"Perché Dio non vuole essere capito?" avrebbe domandato il Santo al pargolo divenuto improvvisamente pensieroso. "Te lo dimostro subito" rispose il bambino dopo un momento di perplessità e così, mentre parlava, con il secchiello divenuto improvvisamente grandissimo e mostruoso, in un sol colpo raccolse l'acqua del mare, prosciugandolo, e la pose nella buca, che si allargò a dismisura fino ad inghiottire il mondo. A quella vista il Santo si svegliò con le lacrime agli occhi e capì.

 

 

Miguel Cabrera

Miguel Mateo Maldonado e Cabrera (1695-1768) fu un importante pittore del vicereame della nuova Spagna, l'attuale Messico.

Nato ad Antequera, oggi Oaxaca, si trasferì a Città del Messico nel 1719. Probabilmente lavorò nella bottega dei fratelli Rodríguez Juárez o José de Ibarra. Divenne il pittore preferito dell'arcivescovo della città e dell'ordine dei gesuiti, che gli procurarono molte commissioni. Stilisticamente venne influenzato da Bartolomé Estéban Murillo e dalla pittura francese contemporanea. Nel 1752 gli fu permesso l'accesso all'icona di Nostra Signora di Guadalupe per farne tre copie: una per l'arcivescovo José Manuel Rubio y Salinas, uno per il papa e un terzo da usare come modello per ulteriori copie. Nel 1753 fondò una Accademia di Pittura a Città del Messico, dove operò come direttore. La maggior parte delle sue opere sono a carattere religioso, anche se come pittore ufficiale dell'arcivescovo del Messico, Cabrera ha dipinto diversi ritratti oltre a quello del vescovo. Morì nel 1768 e i suoi resti vennero sepolti nella chiesa di Santa Inés a Città del Messico.

Durante la sua vita, è stato riconosciuto come il più grande pittore di tutta la Nuova Spagna. Ha realizzato dipinti a tema sia religioso che secolare per la Chiesa cattolica e per la ricca nobiltà. I suoi dipinti che raffigurano il matrimonio tra gli amerindiani, gli spagnoli e gli africani, sono considerati i migliori del genere.