Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro sardo

PITTORI: Maestro sardo

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO SARDO

1700-1750

Cagliari, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La  statua si trova in una nicchia nella chiesa di sant'Agostino nuovo a Cagliari. Il santo vestito con i paramenti episcopali tiene nella mano destra la penna e in quella sinistra un libro, due simboli che ricordano la sua feconda attività letteraria a difesa della ortodossia cattolica.

Il volto del santo ha un aspetto ancora giovanile con una folta barba nera che gli copre il viso.

La primitiva chiesa di sant'Agostino fu edificata all'inizio del Quattrocento, fuori dalle mura della Marina. Aveva un aspetto gotico e sorgeva a fianco del convento agostiniano sul luogo in cui si credeva fosse stato custodito il corpo del santo prima di essere traslato a Pavia. Di quella chiesa resta attualmente una cappella ipogea. La chiesa fu demolita e ricostruita nel 1577-1580 quando si prese la decisione di abbattere l'antico convento degli Agostiniani che impediva la costruzione delle nuove fortificazioni nel quartiere di Marina necessari a rafforzare e riammodernare il sistema di mura e bastioni di Cagliari voluti da Filippo II di Spagna. Il spagnolo finanziò la costruzione di una nuova chiesa in onore di sant'Agostino da edificare intra moenia nel luogo dove già sorgeva la chiesa di San Leonardo, di origini pisane. Il progetto fu affidato ai fratelli architetti Jacopo e Giorgio Palearo detto "Il Fratino", di origini ticinesi, che negli stessi anni erano impegnati a Cagliari nei lavori alle mura. Giorgio Palearo ne curò anche la direzione dei lavori.

L'edificio fu costruito in stile classico preferito da Filippo II. Assieme alla chiesa sorse anche il nuovo convento. Essa rappresenta l'unico esempio in Sardegna di architettura classica in età Rinascimentale. Possiede una bella facciata con caratteristiche architettoniche tipiche del Rinascimento e, nel suo interno, un'interessante pianta a croce greca, delle volte a botte con cassettoni, una cupola emisferica nel loro incrocio e diverse decorazioni scultoree, dipinti di vario genere e un altare in legno dorato. La semplice facciata di forma quadrangolare presenta un portale ad arco, racchiuso tra due lesene ed un architrave. Nella contro facciata è addossata la cantoria, sostenuta da una volta ad arco ribassato. Fra le rare sono le decorazioni spiccano per interesse quelle della volta del presbiterio, che è abbellita da motivi a cassettoni e rosette di gusto classico. La volta del presbiterio è abbellita da motivi a cassettoni e rosette di gusto classico.