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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Camuzzi FrancescoPITTORI: Camuzzi Francesco
Sant'Agosrtino vescovo e cardioforo
CAMUZZI FRANCESCO
1772-1800
Romano di Lombardia, chiesa di Santa Maria Assunta e San Giacomo Maggiore
Sant'Agostino vescovo e cardioforo
La scultura nasce in un orizzonte artistico ticinese. Molto probabilmente è opera dei fratelli Antonio e Muzio Camuzzi che operarono a più riprese nella bergamasca. La figura statuaria di Agostino costituisce una decorazione plastico-pittorica della chiesa prepositurale di Romano di Lombardia realizzata con la tecnica dello stucco modellato e dipinto.
Il santo è stato raffigurato in una posa maestosa: vestito da vescovo, con la mitra in testa e un angioletto che gli regge il bastone pastorale, Agostino alza al cielo la mano destra con un cuore fiammante nel palmo. Il viso dallo sguardo profondo, velato da una folta e riccioluta barba, dà ancora più vigore alla forza con cui si annuncia il santo ai fedeli che lo guardano dal basso.
Antonio e Muzio Camuzzi di Montagnola
I fratelli Camuzzi formano una discendenza di abilissimi stuccatori, che trasmisero gli insegnamenti di questa arte da padre in figlio. Il capostipite di questa dinastia è Antonio, stuccatore, capomastro e architetto di Montagnola. Vissuto tra il 1655 e il 1724, questo artista è considerato, per ciò che concerne lo stucco, diretto discendente di Alessandro Casella,stuccatore nelle Regge sabaude che dal 1632 al 1645 fu impegnato nel castello del Valentino e al Castello di Rivoli.
Antonio e Muzio, ritenuti fratelli da vari studiosi, sono certamente stati confusi con degli omonimi nipoti, anch'essi stuccatori.
Per quanto se ne sa, a Bergamo lavorarono nel 1784, Francesco figlio di Muzio (1758-1784) e, nel 1808, Muzio figlio di Francesco (autore, per altro, degli stucchi della chiesa di san Rocco a Lugano). La ricostruzione di questa famiglia parte certamente dal Piemonte dove si erano recati Antonio e Muzio al seguito di Alessandro Casella e si sviluppa fino agli omonimi stuccatori rilevati a Bergamo loro discendenti di seconda e terza generazione. E`probabile che i più antichi Antonio e Muzio fossero cugini, e non fratelli, poiché, nel caso di Antonio si conoscono i nomi dei fratelli, entrambi stuccatori: Francesco, nato nel 1653 e morto nel 1732, e Fabio, nato nel 1653. Relativamente a Muzio si conoscono invece i nomi dei figli: Francesco e Carlo. Di Francesco, nato nel 1758, possiamo ammirare la decorazione in stucco della Cappella Colleoni a Bergamo. Muzio, figlio di Francesco, nato nel 1717 è invece l'autore degli stucchi della Chiesa di San Rocco in Lugano, nel 1759. L'opera di questi stuccatori della «Collina d'Oro» (tale è il toponimo attuale della zona in cui nacquero i Camuzzi), è documentata a Gentilino e Castelrotto. Il primo lavoro svolto da Antonio, (l'allievo del Casella giunto probabilmente in Piemonte al suo seguito) è conservato nella parrocchiale di Castelrotto, titolata a San Nazaro. Il secondo lavoro del Camuzzi risale al 1694. Antonio, con i fratelli Fabio e Francesco lavora agli stucchi del coro della chiesa di Gentilino a Montagnola. Si tratta di un'opera eseguita con lo stuccatore, ormai settantantenne, Giovanni Banchini di Curio, allievo di Francesco Silva e continuatore del suo stile seppur barocco molto contenuto e classicheggiante. I documenti ci dicono che nel 1759, le volte del coro della chiesa di San Rocco a Lugano furono decorate da Muzio Camuzzi, nipote o addirittura pronipote di quell'Antonio e quel Muzio abili stuccatori seicenteschi.