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PITTORI: Carli Francesco

Il quadro con scene della vita di santa Devota

Il quadro con scene della vita di santa Devota

 

 

CARLI FRANCESCO

1780-1790

Venzolasca, chiesa di santa Lucia

 

Sant'Agostino vescovo

 

 

 

A Venzolasca nella chiesa di santa Lucia, Francesco Carli ha dipinto una grande tela che racconta alcune scene della vita di santa Devota patrona della Corsica. In basso a sinistra della tavola, in un riquadro laterale, il pittore ha raffigurato a mezzo busto l'immagine di sant'Agostino, che è venerato nella regione probabilmente come eco di una devozione in suo onore diffusa a suo tempo dalla esistenza di una cappella in suo onore nei dintorni oggi ormai in rovina.

Il santo è raffigurato nelle sue vesti episcopali con una semplice mitra in testa, mentre accenna con la mano destra una benedizione. Il volto di Agostino è abbastanza scomposto con le strutture anatomiche piuttosto approssimative. L'intera composizione rivela una esecuzione provinciale e poco accurata nei particolari.

 

Santa Devota nacque attorno al 283 a Lucciana, un comune dell'alta Corsica, e morì nel 304 durante una persecuzione a Mariana, una colonia romana di primo piano fondata in Corsica da Gaio Mario nel 93 a. C in Corsica nel 304. Conosciamo poco della sua vita, che si svolse tutta a Mariana. Consacrò la sua vita a Dio ma nel 304 fu scoperta e denunciata come cristiana. Venne imprigionata e torturata a morte. Il governatore romano diede ordine di bruciarne il corpo, ma durante la notte un certo Graziano e un presbitero di nome Benenato lo trafugarono per poter dare alla giovane martire una sepoltura cristiana. Si diressero verso l'Africa, ma a causa di una tempesta approdarono lungo la costa ligure, presso il vallone dei Galmati, oggi parte del Principato di Monaco. La tradizione vuole che dal corpo della santa sia uscita una colomba per indicare la via ai due uomini. Nel punto di approdo dell'imbarcazione il 27 gennaio 312 fu trovato un inusuale roseto fiorito e, poco distante, il corpo di Devota. In questo luogo fu costruita una cappella che, rifatta e ampliata, esiste ancora oggi.

 

L'attuale chiesa parrocchiale di santa Lucia a Venzolasca fu dapprima una dipendenza dei Benedettini dell'isola di Gorgone, quindi dal 1375 passò sotto l'influenza della Certosa di Calci, un complesso che si trova vicino a Pisa. Nel 1569 la struttura versa in pessime condizioni per cui si procede ad una ricostruzione tra la fine del Cinquecento e l'inizio del Seicento. Ulteriori interventi vennero eseguiti alla fine del XVII secolo e all'inizio del Settecento. Pochi scalini consentono di giungere davanti al sagrato di questa chiesa dall'aspetto semplice con una facciata a capanna e con un campanile che presenta tre monofore. Il campanile si presenta a a cinque piani (1729), in stile barocco.

L'interno dell'edificio presenta un'unica navata con volta a botte e diverse cappelle laterali. Vi sono conservate alcune opere d'arte, fra cui ricordiamo una tela con la Vergine col Bambino circondata da San Francesco, Santa Lucia, San Carlo Borromeo e un'altra con i santi Bruno e Lucia, che intercedono la Santissima Trinità per le anime in Purgatorio. La prima è opera settecentesca della scuola ligure o toscana e ha sostituito un quadro portato dai Certosini di Calci nel 1626. La tela rappresenta al centro la Vergine col Bambino circondata da diversi Santi e angeli. A sinistra troviamo Santa Lucia, patrona della chiesa, vergine e martire invocata contro le malattie degli occhi e le emorragie. Sopra di lei si erge Francesco d'Assisi, considerato uno dei più grandi santi della storia della Chiesa e patrono d'Italia. A destra in rosso troviamo San Carlo Borromeo, cardinale italiano del XVI secolo. In basso a destra si trova San Bruno il Certosino, fondatore dell'Ordine omonimo.

 

 

Carli Francesco

L'opera viene attribuita al pittore Francesco Carli, originario di Lucca che si stabilì nel paese San Francesco, nella regione della Castagniccia nella Corsica settentrionale. Fu attivo tra il 1770 e il 1821.