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Agostino e la Vergine appaiono in visione a san Nicola da Tolentino infermo
CAROBBIO GIOVANNI
1740-1750
Nembro, chiesa di san Nicola da Tolentino
Agostino e la Vergine appaiono in visione a san Nicola da Tolentino infermo
A Nembro, nella chiesa di san Nicola da Tolentino sono conservate due tele, entro cornici in stucco, sulle pareti della prima campata, che narrano due episodi leggendari della vita del santo cui è dedicata la chiesa. Non si conoscono le motivazioni che condussero alla loro realizzazione verso la metà del Settecento, tuttavia è noto che più volte la chiesa rinnovò il suo apparato decorativo, soprattutto per quanto riguarda san Nicola.
Il primo episodio narra il Miracolo di Cordova dell'anno 1602, il cui soggetto corrisponde alla lettera che il pittore di Nembro Giovanni Carrobio (1687-1752) scrisse per indicare la sua struttura dell'opera da realizzare nel 1748 per la cappella di san Nicola nella chiesa degli agostiniani di Bergamo. Il secondo episodio si riferisce invece al sogno di san Nicola ammalato, allorché nel suo letto vide apparirgli la Vergine con sant'Agostino che gli offrirono i pani da mangiare che gli permisero di guarire.
Agostino, vestito da vescovo, con nella mano sinistra il bastone pastorale, indica con la mano destra a Nicola la presenza della Vergine che gli dispenserà i panini. Fra la Vergine ed Agostino si erge in devota preghiera santa Monica, vestita con la tonaca delle monache agostiniane.
La chiesa di san Nicola risale al Quattrocento e quando fu aperta al culto aveva il titolo di S. Donato Nuovo. Successivamente, come si legge sull'architrave del portale d'ingresso, nel 1509 venne consacrata e dedicata a S. Nicola da Tolentino: "1509, 13 NO(EMBRIS) CONSACRATU(M) FUIT TEMPLU(M) DIVO NICOLAO EX TOLLENTINO EREMITARU(UM) ORDI(NI)S SANCTI AUGUSTINI." L achiesa venne costruita a fianco di un complesso conventuale fondato nel 1472 da frati dell'Ordine degli Eremitani di S. Agostino, poi soppresso nel 1772 per ordine della Repubblica di Veneziai. Nel 1844 divenne proprietà del Pio Luogo Elemosiniere (poi Ente Comunale di Assistenza) per essere trasformato in casa di riposo per anziani. L'edificio presenta una bella facciata quattrocentesca, liscia ed intonacata, con un rosone centrale e due finestre laterali trilobate. La struttura interna si presenta a una sola navata, divisa da archi acuti in cinque campate; nell'ultima si apre il presbiterio.