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Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
FERNANDO DE CASAS
1742
Santiago de Compostela, chiesa di san Martin Pinario
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Fernando de Casas assieme al fratello Francisco realizzò il retablo di san Benito nel 1742, seguendo l'esempio dell'opera dedicata alla Vergine che si trova dirimpetto dall'altra parte del transetto. Il retablo è costituito da due corpi: quello inferiore presenta tre sezioni separate da colonne, mentre quello superiore ha una sola sezione con il frontone e forma triangolare.
La lavorazione scultorea in legno fu realizzata da artigiani che si erano formati nella bottega di Romay. La tavola centrale è dedicata al santo Patriarca Benito. La sua immagine, ci ricorda, attraverso i suoi attributi, la sua autorità e la sua dignità (bastone pastorale e mitra), la sua opera legislativa (libro della regola) e i suoi poteri taumaturgici (il pane). In un pannello è stato realizzato un episodio della vita del santo nel momento in cui riceve l'ispirazione divina quando sta scrivendo la regola.
Negli stalli laterali si riconoscono le figure di san Placido e san Mauro, i discepoli prediletti di san Benito, e quindi sant'Anselmo e san Tommaso d'Aquino. Nella parte media coronano il retablo altre scene quali l'estasi di san Benito e la raffigurazione della Trinità e san Michele che trionfa sul demonio.
Sant'Agostino e san Francesco occupano i pannelli laterali. Sant'Agostino, come Dottore della Chiesa e fondatore, alza come attributi un penna e una riproduzione della chiesa di san Benito. San Francesco porta il bastone del pellegrino e un cesto di pesci, che ogni annoi i francescani di Santiago pagavano al monastero di san Martin Pinario per la cessione dei terreni su cui avevano costruito la chiesa di san Francesco a Santiago de Compostela.
La chiesa di san Martino Pinario è stata realizzata su progetto dell'architetto portoghese Mateo López. Granada Bartolomé Fernández Lechuga, ha costruito la magnifica cupola a coste: Salamanca Peña y Toro è artefice delle opere di contenimento e, infine, il fratello Thomas Gabriel Casas e Fray Alonso hanno curato la facciata del monastero, i chiostri e il campanile. Le torri si alzano solo per l'altezza della facciata. Per superare l'ostacolo di un terreno accidentato, fu costruita una bella scala che conduce all'entrata. Il tempio è a croce latina a tre navate nel braccio principale. La volta è a botte, mentre diverse cappelle interconnesse sono aperte su ogni lato del braccio longitudinale. All'interno spicca la magnifica pala d'altare barocca progettata da F. de Casas y Novoa ed eseguita da Romay. Va sottolineato anche, il coro, in legno di noce di Mateo de Prado, che è riconosciuto come il più importante di Galizia e uno dei principali a livello iberico.