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PITTORI: Maestro di Cerveteri

Santa Monica

Santa Monica

 

 

MAESTRO DI CERVETERI

1700-1720

Cerveteri, chiesa di san Michele Arcangelo

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

La figura di sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa è un particolare di una composizione ben più articolata e vasta che si trova sull'altare maggiore della chiesa di san Michele a Cerveteri.

La chiesa si presenta ancora oggi a navata unica voltata a botte e con tre altari. Quelli laterali sono dedicati alla religiosità agostiniana mentre il maggiore è dedicato a san Michele. Sopra l'altare maggiore vi è una tela raffigurante san Michele nell'atto di uccidere il demonio, tra i santi Agostino e Monica.

Agostino è qui raffigurato come vescovo e Dottore della Chiesa. L'aureola in testa e una penna nella mano destra, il santo ha lo sguardo rivolto all'arcangelo Michele. Su un tavolino davanti a lui sono stati deposti la mitra, un libro aperto e il bastone pastorale. Sono i simboli che lo identificano sia come vescovo che come prolifico scrittore al servizio della Chiesa. Le tele di anonimo sopra i due altari laterali rappresentano la Vergine Immacolata con i santi Giovanni da S. Facondo,

Nicola da Tolentino e Chiara da Montefalco a destra e, a sinistra, san Nicola da Tolentino che celebra la Messa per le anime purganti. Da notare sopra l'altare di sinistra un cartiglio con scritto ALTARE PRIVILEGIATO PER I SOLI RELIGIOSI AGOSTINIANI. La chiesa presenta cinque finestre di cui una in facciata, tre sul lato destro ed una che dà sul convento sul lato sinistro. L'altare maggiore sorge all'interno di una grande cappella voltata a botte.S opra l'arco della cappella vi è scritto: SANCTE MICHAEL ARCHAGELE ESTO MEMOR NOSTRI. Da notare in sagrestia il quadro della Madonna di Genazzano.

 

La presenza agostiniana a Cerveteri ha dei precedenti che affondano nel IX secolo quando in cima ad un leggero declivio, all'incirca presso l'odierno Fosso della Mola, sorse l'insediamento dei monaci benedettini di Sanctus Angelus sub Ripa. La sua fondazione va fatta risalire al periodo precedente la protezione accordata dal pontefice Leone IV (847-855) alla comunità religiosa. Il cenobio fu poi accorpato da Alessandro IV nel 1256 al monastero cistercense di San Pancrazio sul colle Gianicolo.

Nel 1295 vi si stabilirono i Frati della Provincia Romana dell'Ordine degli Eremitani di sant'Agostino, che vi rimasero per quasi sei secoli. Venne affidato alla loro cura anche il complesso conventuale di santa Maria dei Canneti, posto più a valle in una zona malsana, dove prese forma l'eroico apostolato degli Agostiniani fra quanti si raccomandavano alla intercessione della Vergine per scampare alla malaria. A partire dal 1685 la Comunità religiosa cominciò ad avere preoccupanti condizioni economiche e questo declino culminò, dopo l'unificazione italiana del 1870, con l'abbandono del primitivo convento.

Forse già prima del 1542 i frati avevano fondato una nuova chiesa con attiguo chiostro porticato da un solo lato all'interno del convento, dedicandolo a San Michele Arcangelo. La chiesa attuale risale al Seicento ed inizialmente aveva il titolo di Santa Maria de Arudinientis.