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PITTORI: Fernandez Plazido

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa e il mistero della Trinità

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa e il mistero della Trinità

 

 

FERNANDEZ PLAZIDO

1799

Santiago de Compostela, chiesa di san Bieito do Campo

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa e il mistero della Trinità

 

 

 

La tela è conservata nell'abside di una piccola chiesa di Santiago di Compostela dedicata a san Bieito do Campo. L'edificio, considerato uno dei più antichi della città, è stato costruito da Prado Mariño su alcune vecchie costruzioni del X secolo e ed è stata ristrutturata nel XII secolo dal celebre Arcivescovo Xelmírez. La chiesa nonostante la semplicità e la purezza delle linee mantiene un certo aspetto monumentale ed entro le sue piccole dimensioni, accentuata dall'isolamento in piazza. Ha una sola torre centrale e una navata con cappelle laterali. All'interno ci sono belle sculture barocche di San Antonio, San Jose e San Juan Bautista.

Questa chiesa si trova nella Plaza de Cervantes, nella città vecchia, precedentemente chiamata Praza do campo o Praza do Pan.

L'opera di Plazido Fernandez, che è firmata e datata 1799, raffigura sant'Agostino di fronte al mistero della Trinità. Il santo, che indossa la tunica nera dei monaci agostiniani e porta una grande croce al petto, è inginocchiato e, con lo sguardo e con il movimento delle mani, è interamente rivolto a scrutare il mistero della Trinità che gli appare in alto fra le nubi sotto forma di triangolo luminoso immerso in un cerchio perfetto. Un gruppo di angioletti che si affaccia dalle nubi annuncia gioiosamente la presenza della Divinità sotto le sue tre forme. A sinistra, secondo una consuetudine iconografica ben consolidata, due altri angioletti a corpo intero prendono in consegna gli oggetti simbolo della dignità episcopale di Agostino e cioè la mitra e il bastone pastorale. Sulla predella si può notare anche un libro, che simbolicamente ricorda l'enorme produzione letteraria di Agostino.

 

D. Augustinus in intentissimo Dei amore positus ter a Domino interrogatur: 'Augustine amas me ? ' Cum ille: ita amo Te, ut si ego Deus forem, vellem ego fieri. Il dialogo è tratto da Giovanni XXI e ricorda l'interrogatorio di Pietro.

Si legge anche che un uomo di molta pietà in un'estasi vide tutti i santi, ma per quanto cercasse, non riusciva a vedervi S. Agostino. Ne domandò la ragione ed il santo cui si era rivolto gli disse: - Agostino è nel più alto dei cieli e contempla la Santissima Trinità.

JACOPO DA VARAGINE, Legenda Aurea, 9

 

CORNELIUS LANCELOTZ, Vita Augustini, Anversa 1616