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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Franz Xaver FeuchtmayerPITTORI: Franz Xaver Feuchtmayer
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
FRANZ XAVER FEUCHTMAYER
1785-1786
Rot an der Rot, chiesa parrocchiale di santa Verena
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Questa magnifica rappresentazione di Agostino scolpita in legno nel coro della chiesa parrocchiale di santa Verena Rot an der Rot nel Baden-Wuerttemberg, ci presenta il santo nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa.
La chiesa con l'annesso monastero risale al 1777-1786 e fu costruita all'epoca degli abati Maurizio Moritz e Wille Grassetto. Si tratta dell'ultimo grande insediamento di Premonstratensi in Svevia. La chiesa si trova all'interno del complesso monastico e segna dal punto di vista architettonico la transizione dallo stile classico q quello barocco. L'edificio è lungo sessantasette piedi, largo venti piedi e alta venti piedi: la navata centrale con i suoi 34 metri è appena più grande della zona del coro che presenta ben 33 metri di lunghezza. Le torri di questa abbazia sono ampiamente visibili anche da lontano con la loro altezza di 60 metri.
L'altare, come tutti gli altri arredi e il pulpito sono opera di Franz Xaver Feuchtmayer il Giovane, che li ha realizzati 1785-1786. Nelle vicinanze dell'altare esiste un ciclo ovale decorato i cui piedistalli presentano medaglioni con rilievi dei simboli dei quattro Evangelisti e dei quattro Padri latini della Chiesa, la cui presenza simboleggia la fondazione della chiesa.
Si presentano in due gruppi che individuano i teologi scolastici e i Dottori della Chiesa. I simboli rappresentano, partendo da sinistra, i santi Tommaso d'Aquino, Luca, Gerolamo, Matteo, Ambrogio, Gregorio Magno, Marco, san Bonaventura, san Giovanni e sant'Agostino.
Frequentemente Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.
In questo caso Agostino indossa gli abiti episcopali con in testa una elegante mitra. Nella mano destra impugna il bastone pastorale, mentre con la mano destra regge un libro sulla cui copertina si nota un bel cuore fiammante, che costituisce un suo emblema particolarmente diffuso dall'epoca barocca in poi. Il viso del santo è asciutto e presenta i segni e le rughe del tempo: il viso incavato e la folta e riccioluta barba gli conferiscono un aspetto severo e ricco di umanità.
8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.
8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.
8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.
8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.
8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.
8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.
POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6
Franz Xaver Feuchtmayer il Giovane
Nasce nel 1735 ad Augusta. Fu un eccellente stuccatore nella regione bavarese nel periodo del tardo barocco e rococò, secondo i dettami stilistici della scuola di Wessobrunn. Fu l'ultimo esponente noto della famiglia di artisti Feuchtmayer, figlio di Franz Xaver Feuchtmayer il Vecchio (1705-1764). Si sposò nel 1758 con la giovane vedova Maria Christina Mans Rieder nativa del Tirolo nella chiesa di san Pietro a Monaco di Baviera. Con l'avanzare della sensibilità artistica neoclassica soffrì della mancanza di ordini e fu costretto nei suoi ultimi anni a guadagnarsi da vivere con un negozio d'angolo. Morì all'inizio del 1803 a Monaco di Baviera.