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PITTORI: Johann Bernhard Fischer

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

JOHANN BERNHARD FISCHER

1720-1721

Vienna, chiesa di san Carlo Borromeo

 

Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Lo spettacolare altare della chiesa di san Carlo Borromeo a Vienna, opera di Johann Bernhard Fischer von Erlach e di suo figlio Joseph Emmanuel, comprende le statue dei Dottori della Chiesa, fra cui Agostino e, al suo fianco, Gerolamo.

Agostino è seduto in cattedra e alza la mano sinistra al cielo tenendo stretto un cuore fiammante, tipico suo simbolo iconografico in questo periodo tardo barocco. Con la mano sinistra regge un grosso libro semiaperto. il volto del santo esprime una profonda maturità di spirito e d'età.

La struttura dell'opera rivela elementi mediati dall'arte imperiale romana, incastrati nelle curvature elastiche della sua chiesa, Fischer qui vuole esprimere il potere della fede cristiana capace di assorbire e di trasfigurare gli splendori dell'antichità. Queste sue reminiscenze classiche concludono quasi l'esperienza barocca, anticipando già la visione neoclassica.

 

La chiesa di San Carlo Borromeo o Karlskirche è collocata ai margine del primo distretto, poco distante dal Ringstrasse. È una delle più interessanti e riuscite chiese barocche d'Austria e presenta una imponente cupola dalla forma ellittica. Restaurata sul finire degli anni ottanta del Novecento, è famosa per la sua cupola e le sue due colonne poste ai lati, decorate con bassorilievi.

La chiesa venne fatta costruire per volere dell'imperatore Carlo VI come ringraziamento dopo la cessazione della epidemia di peste che aveva colpito la città. L'imperatore, infatti, aveva deciso che appena la città fosse scampata al flagello, avrebbe fatto costruire una chiesa dedicata a San Carlo Borromeo, che si era molto prodigato nel Cinquecento per curare i malati di peste. Nel 1714 venne indetto un concorso per il progetto della chiesa. Lo vinse Johann Bernhard Fischer von Erlach che la realizzò in stile barocco, con forme eclettiche e sontuose che per certi aspetti già introducono il Neoclassicismo. La sua costruzione durò venticinque anni ed Erlach non riuscì a vedere ultimato il suo progetto, che fu concluso dal figlio.

Il decoro del frontone rappresenta le sofferenze della cittadinanza viennese durante l'epidemia di peste. Le due colonne ritorte, ispirate alla Colonna Traiana di Roma, sono decorate con rilievi raffiguranti la vita del Borromeo. La cupola ed il porticato d'ingresso sono ispirati all'arte classica greca e romana. L'altare maggiore è decorato con rilievi in stucco di Alberto Camesina, che raffigurano l'Ascensione di San Carlo Borromeo. Nella cupola è affrescata l'Apoteosi di San Carlo Borromeo, opera di Johann Michael Rottmayr.

 

 

Johann Bernhard Fischer von Erlach

Johann Bernard Fischer nasce a Graz nel 1656 figlio di uno scultore. Dopo l'apprendistato presso la bottega del padre nel 1674 si recò a Roma, dove divenne probabilmente allievo dell'architetto e decoratore Giovan Paolo Schor frequentando la cerchia di Bernini e Carlo Fontana. Lavorò a Roma e Napoli come scultore e dopo oltre dodici anni Johann tornò in patria nel 1686. La vittoriosa Battaglia di Vienna del 1683 contro i Turchi aveva esaltato una capitale finalmente pronta a rinascere. Fischer inizia in questa città una folgorante carriera diventando il costruttore di grandiosi edifici a Vienna. Scultore alla corte imperiale degli Asburgo fino al 1689, divenne in seguito professore d'architettura. Nel 1694 avvia la costruzione di alcune chiese a Salisburgo: la chiesa della Trinità (1694), quella dell'Ospedale di San Giovanni (1699), quella delle Orsoline (1699) e la Kollegienkirche (1707). Nel 1705 il nuovo imperatore Giuseppe I d'Asburgo lo nomina Primo architetto di Corte, insignendolo del titolo nobiliare di von Erlach. Fischer realizzerà i suoi maggiori capolavori dal 1715, quando iniziò la costruzione della celebre chiesa di San Carlo a Vienna (1715-1721). Il suo progetto combina la facciata della chiesa di sant'Agnese in Agone del Borromini e il portico del Pantheon. Fischer morì a Vienna nel 1723.