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PITTORI: Josef Ferdinand Fromiller

Apoteosi di sant'Agostino

Apoteosi di sant'Agostino

 

 

JOSEPH FERDINAND FROMILLER

1733

Klagenfurt, Kärntner Landesmuseum

 

Apoteosi di sant'Agostino

 

 

 

La pala che raffigura l'apoteosi di sant'Agostino, di cui è raffigurato un particolare del popolo degli eretici combattuti dal santo vescovo, fu dipinta dal pittore austriaco Josef Ferdinand Fromiller nel 1733 ed attualmente è depositata presso il Kärntner Landesmuseum tedesco di Klagenfurt.

La scena rappresenta un riconoscimento alla grandezza di Agostino e della sua vita, che si ispira al passo di Timoteo: "Non coronabitur nisi qui legitime certaverit." Tre corone sono solitamente utilizzate per esprimere la gloria del santo, il cui significato è da riconoscere in tre simboli: la verginità, la scienza e il martirio.

L'episodio riprende passi della Epistola XVIII ad Cyrillum Jerosolymitanum episcopum dello Pseudo Agostino.

 

 

Josef Ferdinand Fromiller nasce a Oberdrauburg nel 1693 e muore a Klagenfurt il 9 dicembre 1760. Dotato di genio pittorico, è stato un celebre pittore austriaco operante nell'età del Barocco. Le prime commissioni di Fromiller furono richieste dalla nobiltà e dal clero: uno dei suoi lavori di gioventù è senz'altro rappresentato dalle "storie di paesaggi". La datazione di questi importanti affreschi nella sala principale delle armi nel Landhaus di Klagenfurt risale al 1740. Il pittore sul soffitto rappresentò un omaggio all'imperatore Carlo VI con varie scene della sua vita: sulla parete nord troviamo la cerimonia del Duca che si stabilisce in Carinzia e sulla parete sud il trasferimento del Gabbriefes (dono certificato) dalla città di Klagenfurt. Ancora più famosi sono gli affreschi monumentali in Carinzia che Fromiller realizzò a Ossiach e la cappella di Klagenfurt. Tra le sue opere conosciamo numerose pale d'altare, ritratti, dipinti storici, nature morte e incisioni. Fromiller nella maturità risiedette Klagenfurt dove acquistò una casa in una ex proprietà benedettina dove poi morì. Sulla facciata della casa è incisa una lapide commemorativa che lo ricorda. La cittadinanza gli attribuì vari onori, fra la dedicazione di una strada.