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PITTORI: Jan van der Furth

Sant'Agostino cardioforo

Sant'Agostino cardioforo

 

 

JAN VAN DER FURTH

1774-1775

Brno, Moravská Galerie

 

Sant'Agostino cardioforo

 

 

 

La statua raffigura Agostino a mezzo busto. Il santo indossa la tonaca dei monaci eremitani che seguono la sua regola. Agostino è riconoscibile e identificabile grazie al simbolo che porta sul petto. Il cuore fiammante costituisce infatti un simbolo distintivo nella sua iconografia e si riallaccia a un passo del libro nono delle Confessioni Agostino dove si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia.

 

L'opera è datata 1774-1775 ed è stata realizzata dallo scultore Jan de Furth, di cui si conosce un'altra statua di Agostino sempre a Brno, in una nicchia della facciata della chiesa dell'Annunziata e di san Tommaso Apostolo. Presenta in profondità uno spessore 51 cm, una larghezza di 115 cm in altezza 100 cm. Il materiale usato per la sua realizzazione è il gesso. Conservato attualmente presso al Moravská Galerie di Brno, proviene dalla stessa città, probabilmente dal locale convento agostiniano.

Gli agostiniani arrivarono in città nel 1346 e Giovanni Enrico di Lussemburgo, Mangravio della Moravia, diede inizio alla costruzione del loro monastero nel 1352 su un terreno posto in prossimità delle mura medievali. In seguito all'ampliamento della cinta muraria, l'abbazia si ritrovò all'interno dei quartieri della città. Nel 1356 la chiesa venne consacrata da Jan Očko z Vlašimi, vescovo di Olomouc, alla presenza del re Carlo IV di Lussemburgo. Giovanni Enrico, suo figlio Jobst di Moravia e la sua seconda consorte Margherita di Opava, sono stati seppelliti in questa chiesa. Nel 1650 gli agostiniani fondarono una Scuola di musica che acquisterà rapidamente prestigio e notorietà. Con la guerra dei trent'anni, l'edificio purtroppo venne gravemente danneggiato dalle truppe svedesi, tanto che fra il 1662 e il 1668 la chiesa abbaziale dovette essere ricostruita sotto la guida di Giovanni Battista Erna, assumendo le forme barocche che la contraddistinguono. nel contempo l'interno venne dotato di magnifici arredi. All'interno si trova un dipinto di sant'Agostino, che è una copia di Pietro Paolo Rubens. Fra il 1732 e il 1752 l'architetto Mořic Grimm, già attivo nella cattedrale, ristrutturò tutti gli edifici che appartenevano al convento. All'epoca delle soppressione degli ordini religiosi, nel 1782 l'imperatore Giuseppe II d'Asburgo-Lorena abolì il monastero e ordinò che i locali venissero destinati a usi governativi. La stessa chiesa fu ridotta a semplice chiesa parrocchiale. I monaci vennero inviati l'anno seguente al monastero di Staré Brno, che da allora prese in nome di "abbazia di San Tommaso", dove l'abate Gregor Mendel condusse i suoi importanti studi che hanno condotto alla nascita della genetica moderna.