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PITTORI: Maestro napoletano

Agostino e l'angelo cardioforo

Agostino e l'angelo cardioforo

 

 

MAESTRO NAPOLETANO

1794-1799

Gragnano, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino e l'angelo cardioforo

 

 

 

Il dipinto, realizzato con una pittura ad olio su tela dalle dimensioni di 300x200 cm, è stato prodotto da un artista che si muove in un ambito culturale napoletano. La tela, che si trova nella chiesa di sant'Agostino a Gragnano, probabilmente dovette sostituire una più antica di Mozzillo o dell'ignoto autore di S. Antonio Abate, andata persa dopo la chiusura della chiesa decretata al tempo di Gioachino Murat. La chiusura e l'abbandono della chiesa durarono fino al 1876. Il quadro costituisce una tipica espressione di arte sacra ottocentesca, dove prevale l'approssimazione, alcune incongruenze e anacronismi nell'ambientazione, nell'arredamento e nei parati sacri. Interessante è soprattutto è il volto del Santo, che è stato efficacemente realizzato con un nobile profilo.

Agostino è seduto su una cattedra davanti allo scrittoio do è appoggiato un grande libro aperto che sta consultando. La sua attenzione tuttavia è attirata dalla presenza di un angelo che appare fra le nuvole entro l'apertura fra due colonne, che assicura una forte luminosità alla stanza. Sulla destra una grande tenda chiude lo spazio del locale, mentre a sinistra uno sgabello chiude a sua volta i limiti spaziali. Agostino indossa i paramenti episcopali con la mitra in testa e il piviale sulle spalle. Il mantello si apre sul davanti mostrando un abito nero, che ricorda la tonaca nera dei monaci agostiniani, probabili committenti dell'opera. Una grande croce risalta sul petto del santo.

Nella chiesa di S. Agostino Mozzillo ha lasciato un'impronta indelebile del suo genio pittorico e le tre tele che vi si conservano appartengono senza dubbio alla fase matura del neoclassicismo napoletano.