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PITTORI: Maestro di Guadalajara

Santa Monica

Santa Monica

 

 

MAESTRO DI GUADALAJARA

1733

Guadalajara, chiesa di santa Monica

 

Santa Monica

 

 

 

La statua di Monica si trova in una nicchia della facciata della chiesa a lei dedicata nella città messicana di Guadalajara. La santa è raffigurata orante, probabilmente vestita da monaca. Il logorio del tempo ha notevolmente rovinato l'originaria struttura della statua, soprattutto per quanto riguarda i lineamenti del volto della santa. La chiesa a lei dedicata è stata completata nel 1733 in stile barocco coloniale.

Fu il padre gesuita Feliciano Pimentel a avviare il progetto e la costruzione di un convento per suore agostiniane a Guadalajara. L'intero complesso fu terminato nell'anno 1733, l'anno della morte di padre Pimentel, probabilmente in contemporanea con la chiesa di San Filippo Neri, situata molto vicino: le due chiesa costituiscono il miglior esempio di arte barocca in Messico. Le sue due facciate sono assai ben ornate con elementi vegetali. Sul lato nord-ovest c'è una scultura di San Cristoforo, che è stata realizzata direttamente in cava da artigiani locali. La facciata est è quella principale e la più elaborata. E' composta da nove corpi verticali composti da sette contrafforti con uno scorrimento orizzontale: è decorata con forme fitomorfe, a forma di pianta o corpi verticali vegetali. Il suo interno è a navata unica, con una torre sul lato sud, ed al suo interno una scala a chiocciola che porta al campanile. L'altare maggiore è di stile neoclassico e custodisce l'immagine di santa Monica patrona della chiesa. Nel 1983 si tentò per la prima volta di restaurare la chiesa, ma non ottennero risultati fino a quando l'associazione civile Adopta a Work of Art, si assunse l'onere del restauro nell'anno 2006. Da quell'anno la chiesa è stata interessata a una campagna di restauri sia all'interno che all'esterno. Nel 2010 ci sono state grandi scoperte, con il rinvenimento di nuovi tratti di muri in pietra scolpita che erano precedentemente nascosti, alcuni dipinti su muro, monete, medaglie, crocifissi e statue.

Il chiostro delle monache è stato demolito durante la Riforma.

Il convento fu espropriato dallo Stato in due occasioni: all'epoca della Reforma (1859-1860) e durante la a Guerra Cristera. La struttura è stata abbandonata per un lungo periodo di tempo, poi don Dionisio Rodriguez la acquistò a un'asta pubblica con l'intento di concederla alla Diocesi, che l'ha trasformata in ostello per gli studenti del seminario diocesano. Più tardi una parte del convento fu utilizzata come caserma militare. Da qualche decennio è diventato parte del Museo di Archeologia.